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IN VAL CURONE LA RAI NON SI VEDE E LA GENTE È IN RIVOLTA

Brignano Frascata (AL) Maria Ferrari – La tenacia del sindaco Mandirola ha fatto scoppiare il caso ed ora tutta la Val Curone è in rivolta. Motivo? Non si vede la Rai e gli abitanti della valle tortonese, proprio ora che si avvicina l’inverno e stanno volentieri in casa, non possono vedere la Tv. Ma a Roma se ne infischiano e, Rai o non Rai, fanno pagare il canone con la bolletta della luce così non scappa più nessuno. Quelli della nostra Val Curone non sono soli a protestare perché anche i valligiani della Val Grana nel cuneese sono messi uguale ed hanno firmato una petizione per chiedere alla Rai di ripristinare al più presto il segnale. Il sindaco Roberto Mandirola le ha provate tutte e alla fine ha scritto anche a Renzi che, tramite il suo capo di gabinetto, gli ha risposto. Ma ora c’è la doccia fredda del canone in bolletta Enel e Mandirola non ci sta: “Eh no – ci ha detto al telefono – da una parte ci promettono che rimedieranno in tempi brevi al disservizio e dall’altra approvano la norma che prevede il canone Rai nella bolletta della luce. Come dire: tu intanto paga che poi vedremo”.
La vicenda delle reti Rai oscurate è iniziata quest’estate quando il primo cittadino si era dovuto rivolgere alla senatrice del Pd Cristina Bargero che si era data da fare immediatamente. Ma le risposte tardavano a venire e così Mandirola ha scritto al premier. Intanto gli abitanti della valle hanno detto a più riprese che non sono intenzionati a pagare finché non riavranno il segnale Rai. La loro protesta si basa su un precedente che riguarda vaste aree del Friuli tra le province di Udine e Pordenone per cui il tributarista Alessandro Perusin aveva inviato un esposto alla commissione tributaria regionale in quanto nella zona non arrivava il segnale Rai e lui non voleva pagare il canone. La commissione, in contrasto alla direzione dell’Agenzia delle Entrate, gli aveva dato ragione in quanto in assenza di segnale nulla è dovuto a Mamma Rai. In termini giuridici, il garante fa appello al principio del “inademplenti non est adimplendum”, per cui una delle due parti di un contratto ha facoltà di rifiutarsi a pagare un servizio che non c’è. Per questo il sindaco ha chiesto alla referente Rai che siano adottate misure compensative sul canone. Del problema si sono interessati anche il senatore Federico Fornaro della Commissione di vigilanza Rai e il consigliere regionale Massimo Berutti, con interrogazioni rispettivamente a Palazzo Madama a Roma ed a Palazzo Lascaris a Torino. Nonostante tutto la situazione resta grave: 12 dei 15 canali Rai non si vedono, e quei tre (Rai Uno, Due e Tre) si ricevono a singhiozzo. Non c’è segnale sufficiente e se non si ha una parabola è meglio mettersi il cuore in pace. Intanto a Roma, invece di pensare al segnale Rai stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli del decreto che prevede le rate del canone nella bolletta della luce. Insomma, non scapperà più nessuno a meno che non ci si allacci alla corrente elettrica bypassando il contatore per essere liberi di non pagare più niente. Ma questa sarebbe una truffa, anche se la voglia di rendere pan per focaccia è grande.
“È una vergogna – ha aggiunto Roberto Mandirola – far pagare il canone anche a chi non vede la Rai. Siamo alle solite: lo Stato deve fare cassa alla faccia dei servizi fatiscenti che fornisce al cittadino. E poi – ha concluso il sindaco di Brignano Frascata – se proprio vogliono far pagare il canone per forza, tolgano almeno la pubblicità ed eliminino i programmi faziosi, puntando su un’informazione seria ed obiettiva”.
I primi bollettini dovrebbero arrivare il prossimo marzo e vedremo se la situazione si sarà normalizzata.
Mandirola non è intenzionato a mollare.

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