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PROSSIMO IMPORTANTE APPUNTAMENTO RELIGIOSO E CULTURALE A SAN GIACOMO DELLA VITTORIA

Alessandria – Cosa sta succedendo alla Chiesa di Via San Giacomo della Vittoria, chiusa da parecchio tempo? La domanda è legittima perché da qualche settimana c’è grande fermento intorno a questo splendido gioiello d’arte e spiritualità tirato a “lucido” per ospitare, grazie all’entusiastica e decisiva collaborazione della Direzione Beni Culturali della Diocesi di Alessandria, l’evento “Rivelazioni” di sabato 21 novembre, organizzato dalle associazioni Spazio Idea, Officina Solidale e da Libreria Fissore, che vedrà la partecipazione del professor Alessandro Meluzzi, del coro della Polizia di Stato, dell’Associazione Chopin con il Conservatorio di Alessandria. La serata, ci assicurano, sarà qualcosa di bello e inedito nel panorama cittadino. Ma non ci dicono di cosa si tratti veramente. Sappiamo solo che l’avvenimento sarà il primo di una serie di avvenimenti che verranno e che se gli organizzatori si augurano che possano essere ospitati sempre in questa chiesa tuttora consacrata, luogo d’arte e spirituale della nostra città (nelle foto alcuni volontari Spazio Idea al lavoro e lo scorcio del Santuario). La storia di questo  Santuario è legata alla vittoria riportata alle porte della città il 25 luglio 1391 (giorno di S. Giacomo) dal veronese Jacopo Dal Verme e Andreino Trotti contro l’esercito di Giovanni III d’Armagnac. Il primo edificio fu terminato all’inizio del XV secolo. Ricostruita nel 1500 e successivamente rimaneggiata nel corso dei secoli la chiesa fu utilizzata come ospedale e in seguito come magazzino; l’annesso convento fu adibito a caserma dei Carabinieri. Successivamente la proprietà del convento passò dal demanio ai padri Cappuccini. Nel 1850 chiesa e convento passarono ai padri Serviti che la ripristinarono facendola diventare il santuario dell’Addolorata. Il 7 gennaio 2001 i padri Serviti lasciarono la cura della chiesa e del convento consegnandoli alla diocesi. All’interno vi è un affresco raffigurante la Madonna del Latte del 1395 attribuito al pittore lodigiano detto ‘Maestro di Ada Negri’.

 

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