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DA ROBERTO FIORE, SEGRETARIO NAZIONALE DI FORZA NUOVA

L’ULTIMO RANTOLO DELL’ANTIFASCISMO: ENNESIMA PROPOSTA DI SCIOGLIMENTO PER FORZA NUOVA ED ALTRE ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI PATRIOTTICI E ANTAGONISTI –

La richiesta è puerile, persino nelle “argomentazioni” e nel linguaggio utilizzato, desueta e assolutamente antistorica, visto che se FN fosse un’organizzazione illegale sarebbe già stata sciolta o processata seriamente da uno dei tanti giudici di sinistra. 
Due tentativi ci furono, ma naufragarono, circa 15 anni fa, senza arrivare neppure in sede processuale.
Riteniamo, però, che, sfuggendo questi signori al dibattito, proposto dai dirigenti forzanovisti in diverse occasioni (con il PD, ad esempio, sulla questione Ius Soli), l’ unico luogo adatto a dirimere la questione, e verificare chi crede nel confronto di idee e chi, invece, solamente nella logica della sopraffazione, sia la sede legale.
Per di più, la petizione, lanciata da una pletora di sigle, si fonda su una serie di accuse sicuramente false e diffamatorie (violenze gravissime, terrorismo…) che forniscono il metro dell’aggressività verbale e dell’intento illiberale delle cento associazioni che hanno dato vita all’iniziativa, alcune delle quali, per altro, sia detto per inciso, hanno già dovuto subire l’azione legale di FN, finendo col pagare i danni più di una volta, ma, evidentemente non contente, fanno di tutto per pagare ancora.
E, ancora più gravi sono poi la minaccia di violenza ed il tentativo, ben evidente nell’ ultima parte della petizione, di ridurre o addirittura cancellare le libertà costituzionali per i movimenti in questione, quando, solo facendo riferimento ai fatti più recenti, in almeno dieci città del nord del centro e del sud vi sono stati tentativi di colpire sedi, impedire manifestazioni costituzionalmente garantite e bloccare con violenza legittime azioni di propaganda politica, nostre o di altri movimenti politici.
La segreteria nazionale di Forza Nuova ha quindi deciso di procedere per diffamazione e per attentato alle libertà costituzionali contro tutte le sigle che hanno aderito all’ appello e contro tutti quegli organi di informazione, come La Repubblica, che, con una serie di articoli e con la pubblicazione della petizione stessa, hanno dimostrato di condividere l’ iniziativa.

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