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APOCALISSE

Ahahahahah… che bello! Tutto va alla rovescia: gli uomini si innamorano di altri uomini e insieme vogliono metter su famiglia e fare anche dei figli. Le donne amano altre donne, il più delle volte brutte come la morte, e insieme vogliono mettere su famiglia e fare dei figli mentre le famiglie normali si sfasciano. I professori sono costretti ad abbandonare l’aula e non possono fare lezione perché gli allievi salgono in cattedra al loro posto. I governi d’Europa spendono un sacco di soldi per i profughi di ogni razza, e fanno morire di fame i loro concittadini. I preti sono pedofili o bulicci e non si vergognano neppure più perché dichiarano la loro diversità nientemeno che in televisione dove presentano perfino i loro amanti. Chi ruba è furbo e chi prega è un cretino e il mondo sta andando a catafascio ed io sono contento perché finalmente il mio piano si sta realizzando. Andrò dal Guennone che, nonostante sia un templare, è il mio migliore amico sulla Terra.
“Bafometto prendi la macchina che andiamo dal Guenna, ahahahahah…”.
Siamo arrivati. Suono il campanello, si apre la porta, entro.
Ciao Guennone come stai?
Guenna. Prima di vederti stavo benissimo…, ora un po’ meno.
Louis Cyphre. Ma insommaaa…! Ti sembra questo il modo di accogliere un vecchio amico dopo sei mesi che non ci vediamo?
Guenna. Vieni al sodo, cosa sei venuto a fare?
Louis Cyphre. Sono venuto per il piacere di vederti…
Guenna. Balle.
Louis Cyphre. Lasciami finire. Sono venuto per il piacere di vederti, ma, soprattutto, per sapere cosa pensi dello sfascio generale. Ormai nel mondo è quasi tutto al contrario.
Guenna. Sei contento eh?
Louis Cyphre. Beh, dopo migliaia di anni di duro lavoro finalmente sto vincendo. È una bella soddisfazione, non credi?
Guenna. Ride bene chi ride ultimo.
Louis Cyphre. Cos’è, una minaccia?
Guenna. Peut etre.
Louis Cyphre. Cosa fai, parli in francese ora?
Guenna. Essendo un templare di stretta osservanza devo conoscere il francese. Lingua prediletta dai Templari.
Louis Cyphre. E cosa fai? Sentiamo. Mi tagli la testa con un fendente di Excalibur?
Guenna. Non fare il furbo Louis, lo sai benissimo che alla fine dei conti ci saremo noi a sbarrarti la strada com’è scritto nell’Apocalisse di San Giovanni e tu sarai sconfitto per sempre.
Louis Cyphre. Staremo a vedere. Ma dimmi un po’ dello sfascio generale.
Guenna. La situazione è strana perché sono settant’anni che in Europa siamo in pace ma da cinquant’anni siamo nella merda.
Louis Cyphre. Bravo! La guerra non è mai finita ma ha cambiato pelle. Infatti, oggi, le guerre vere non sono cruente per non produrre modificazioni territoriali e dare l’impressione di vivere in pace, ma si trasferiscono su basi economiche.
Guenna. Cioè, da violento sei diventato un vile strozzino ricattatore?
Louis Cyphre. Lo sono sempre stato, Guennone. Infatti, attraverso il ricatto finanziario le nazioni dovranno riconoscere la mia superiorità anche per l’assistenza che saprò dare loro, e potrò ricattare tutti. Sto mettendo miei intermediari che, fra l’altro, dispongono di mezzi, a capo degli enti più forti del mondo. Questo perché i diritti internazionali cancelleranno le leggi delle nazioni e io comanderò.
Guenna. Sì, l’avevo capito, ma il Verbo ti distruggerà. All’inizio e alla fine è il Verbo a vincere, non tu.
Louis Cyphre. Tu citi San Giovanni, ma io dico che alla fine non si sa chi vincerà. Io sto lavorando molto bene, ho degli ottimi consulenti e la mia politica sta vincendo dappertutto. Ho scelto amministratori che hanno tendenze servili. Essi non hanno esperienza nell’arte di governare i popoli né competenza nel gestire le banche, e per questo saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del mio gioco. Pedine che saranno nelle mani dei miei astuti ed eruditi consiglieri, educati da me, fino dall’infanzia, nell’arte di governare il mondo.
Guenna. Degli Elohim possiamo parlare un’altra volta?
Louis Cyphre. Se vuoi. Ma non puoi negare che sono bravissimi, hanno tratto la scienza del governo dai miei piani politici, dall’esperienza della storia e dall’osservazione degli avvenimenti che si susseguono. La gente normale, come tu ben sai, Guennone, non fa caso a ciò che succede veramente ma segue una routine teorica senza considerare quali possano essere le conseguenze. Lasciamo che la gente si diverta finché l’ora non rintoccherà, e lasciamo che viva nella speranza di nuovi divertimenti, o nel ricordo di godimenti che furono.
Guenna. Sei ripetitivo Louis, dici le stesse cose da diecimila anni.
Louis Cyphre. Può darsi, ma stavolta ci siamo. Lascerò che i popoli si convincano sempre di più che le leggi teoriche, che ho ispirato loro come quella delle unioni civili che è una porcheria, siano per essi di suprema importanza. Con questa mèta, in vista e coll’aiuto degli organi di stampa amici, aumenterò continuamente la loro cieca fiducia in queste leggi. Le classi istruite si vanteranno della propria erudizione e metteranno in pratica, senza verificarle, le cognizioni ottenute dalla scienza che i miei agenti scodellarono loro allo scopo prefissato di educarne le menti secondo le mie direttive.
Guenna. Hai forse bevuto Louis?
Louis Cyphre. No. Non credere che le mie siano parole vane. L’azione demoralizzatrice che opero da sempre sulle menti è del tutto evidente. D’altronde il successo del mio piano consiste nella sua adattabilità al temperamento delle nazioni con le quali vengo a contatto. Esso non può riuscire se la sua applicazione pratica non è basata sull’esperienza del passato, integrata dalle osservazioni del presente. La stampa è una grande forza nelle mie mani al fine di controllare anche le menti popolari. I libri sono per le elite, la stampa e internet per il popolo.
Guenna. Lasciamo perdere i pennivendoli.
Louis Cyphre. Eh no, mio caro, loro sono utili idioti. La libertà nacque grazie alla stampa, ma i governi non seppero usufruire di questa forza ed essa cadde nelle mie mani. Per mezzo della stampa ho acquisito influenza pur rimanendo dietro le quinte. In virtù della stampa ho accumulato potere, anche se costò fiumi di sangue ed il sacrificio di molta gente, ma ogni sacrificio vale migliaia di anime rubate a Dio.

Ho lasciato il Guennone perplesso. Sono andato giù pesante stavolta, ma dovevo farlo perché lui è un combattente e questa è una dichiarazione di guerra.
L’ho recapitata solo a lui perché è un mio amico.
Andiamo Bafometto.
Mentre mi allontanavo in macchina, dal finestrino lo vedevo in piedi dietro la finestra del suo ufficio che tracannava un bel bicchiere di Calvados.
Essì, stavolta il rospo da mandar giù è bello grosso.
Ahahahahahahahah…

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