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IL TEATRO COME UNO SPECCHIO CHE RIFLETTE I PROPRI ERRORI

Casale Monferrato (AL) – È una storia come tante, di una giovane che s’è ritrovata travolta da situazioni che l’hanno vista, suo malgrado, protagonista. Amicizie sbagliate, scelte sbagliate, amori sbagliati hanno portato Melita (nella foto sotto, la seconda da destra) a drogarsi, andar via di casa, litigare coi suoi, abbandonare la scuola. Oggi Melita ha vent’anni e sta uscendo da quel tunnel grazie anche alla comunità di recupero di San Patrignano. Venerdì sera al teatro di Casale ha raccontato la sua storia per certi versi struggente nel corso di una pièce voluta e sponsorizzata dal Rotary di Casale nella persona del presidente Lanteri, patrocinata dal Comune di Casale nell’ambito del “Progetto Wefree” la campagna di prevenzione per strappare i giovani dalla droga attuata dalla comunità di San Patrignano, ed organizzata con la partecipazione delle scuole cittadine. I protagonisti del progetto Weefree sono ragazzi alla fine del percorso di recupero in comunità che, dal palco, raccontano la loro esperienza di droga, dipendenza e riappropriazione della libertà. Gli spettacoli vogliono fornire spunti di riflessione e di approfondimento sul tema droga, scevri da qualsiasi influenza ideologica o politica, ragazzi che parlano ad altri ragazzi, canzoni e parole. Lo spettacolo si è svolto attraverso musiche, filmati e testimonianze dirette in riferimento all’esperienza del disagio e della tossicodipendenza come si presenta oggi, ove le droghe sono vissute e percepite come semplici strumenti di divertimento. L’altra sera sul palco c’era proprio lei, Melita – per uno spettacolo condotto magistralmente da Pascal La Delfa di cui è il regista – che si è raccontata in modo molto diretto, con fare gradevole. Pensieri, ricordi, emozioni canzoni: la vita di Melita, una ragazza che sta svolgendo il percorso di recupero a San Patrignano, è raccontata come in uno specchio dove scorrono i momenti importanti della sua adolescenza, del suo estraniamento e del suo percorso di autodistruzione. Infanzia, adolescenza, prime inquietudini, solitudine, rapporto con la famiglia e con gli amici, il tutto tra forti accenti emotivi e momenti di introspezione, valorizzato dalla significativa interpretazione di Melita, al tempo stesso testimone di se stessa, attrice e cantante.

 

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