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SIGNORA BIGNARDI, IN QUALITÀ DI NUOVA DIRETTRICE DI RAI 3, PERCHÉ NON LICENZIA IN TRONCO MERCALLI, GABANELLI E IACONA, E ANCHE FAZIO, SE POSSIBILE?

di Giusto Buroni – Sarebbe un peccato sprecare settimanalmente spazio prezioso per commentare il fanatismo e la prosopopea di Luca Mercalli, ma è doveroso ricordare che la RAI persiste nella sua opera di diseducazione culturale permettendo che proseguano trasmissioni basate sull’esasperazione di affermazioni che hanno lo scopo di incutere non solo paura, ma soprattutto senso di colpa nel pubblico televisivo e non. Senso di colpa del tutto ingiustificato perché si accusa l’intera Umanità, anche quella formata da gente normale, con esigenze umane essenziali, del delitto di restare decentemente in vita e di attentare a quella degli “eletti” , di cui fanno parte gli ideatori e realizzatori della trasmissione. In particolare mi riferisco a Scala Mercalli, Report e Presa Diretta e alle molte che l’hanno preceduta e la seguiranno, e le confronterei con programmi altrettanto “scandalistici”, quali Le Iene e Striscia la Notizia, che però evidenziano, sì, gravi anomalie di comportamento, ma cercano di individuarne i pochissimi colpevoli in mezzo a sette miliardi di esseri umani che popolano la Terra, alcuni soggetti a tremende sofferenze anche a causa di quei pochi colpevoli. Potremmo rimediare a questa grave causa di stress cambiando canale per vedere alcune ottime trasmissioni culturali e sportive che si ricevono anche gratuitamente senza passare per Sky o simili, ma ogni tanto è utile tenersi aggiornati sulla stupidità umana, anche se lo stress è aggravato dalla constatazione del folto pubblico presente nei rispettivi sudi televisivi che, come sappiamo, è assoldato per presenziare e applaudire a comando, a meno che non si tratti di una scenografia di manichini, sonorizzati con applausi proporzionali alla catastrofe appena profetizzata. Io pregherei anche la nuova direttrice di RAI3 Daria Bignardi di licenziare in tronco Mercalli, Gabanelli e Iacona, e anche Fazio se possibile, ma poi rinuncio, ricordando che anche lei, più giovane, sostenne con convinzione spudorata quanto le antenne di Mediaset a Cologno Monzese facessero aumentare la leucemia e i tumori al cervello nell’Hinterland Milanese; anche allora mandai una lettera di reclamo, ma pare che invece le aumentarono lo stipendio, dimenticando anche di averle affidato la conduzione dei primi due anni del Grande Fratello. 
Tornando all’effetto che le trasmissioni citate fanno sul pubblico intelligente ma curioso di sapere fino a che punto si spinge la stupidità dei “media”, ricevo, per esempio da una fedele lettrice, il seguente lapidario invito: “Mercalli? Da deportare in Siberia! Forse riuscirebbe a dirci che nel Kolyma si muore di caldo per l’inquinamento. Non ci libereremo mai di certa gente?”, cui così rispondo, aggiungendo poi qualche parola anche sulla recente puntata del programma del saputello dedicata alla distruzione dell’acqua (altrove definita da lui e dai suoi pari “fonte rinnovabile”) da parte della specie umana: “L’ha già detto e mostrato! Il Permafrost, quella roba che tiene ghiacciato il terreno fino a una certa profondità permettendo di costruire le case senza fondamenta, non c’è più. E, da quando si è sciolto, le case in Siberia, dove un tempo c’erano 50 gradi sotto zero e ora solo 40, prima sprofondano e poi crollano una dopo l’altra”. 
E nel frattempo seguivo appunto “Scala Mercalli” n.ro 4 che mostra come le deprecabili attività umane (praticamente il bere e il digerire) stiano facendo scomparire l’acqua, che poi, per essere depurata, richiede 1 kWh al metro cubo, con emissione di CO2, effetto serra, consumo di energia, eccetera eccetera. Se poi non si depura, si prendono terribili malattie (tutti lo sanno, ma al Luca piace ricordarlo al mondo). In particolare crisi poi è il lago Titicaca che avvelena i già scalognati Peruviani che hanno anche il Nino (Gesù Bambino, ma senza offesa) che fa danni ecologici e quindi sociali al mondo. Ma peggio ancora di tutti è il fiume Colorado che fornisce per tutto l’inverno insalatina fresca ai troppo voraci americani: bisogna educare gli americani a non mangiarne così tanta, anche se poi finisce che si lamentano quelli che coltivano l’insalata dopo anni di sacrifici e investimenti; di qui un’altra catastrofe ambientale, oltre a una nuova guerra civile. E speriamo che spengano le luci e chiudano le fontane di Las Vegas, anch’esse dipendenti dal povero fiume Colorado. E le sue tre o quattro dighe da record quasi centenarie che danno luce e calore ad altrettanti Stati americani? Vergogna! E pensare che solo due settimane fa il pingue conduttore invitava ad ammirare il maggiore impianto idroelettrico italiano, nel Cuneese, della potenza dichiarata di un GigaWatt, ossia equivalente ad almeno un reattore nucleare, che in Italia possiamo evitare (questa considerazione con la trasmissione c’entrava come i cavoli a merenda). Comunque pare accertato che i fiumi in America, e, nel loro piccolo, anche in Italia, non arriveranno mai più al mare (testimonianze, in proposito, di molti residenti nostalgici), in quanto scompariranno prima, “consumati” dalle esigenze biologiche e industriali degli uomini troppo urbanizzati, industrializzati e consumisti: l’acqua dei bacini italiani e mondiali si è “ormai” (parola che io propongo invano di abolire) dimezzata e non la rivedremo più (ma non è rinnovabile?).
Riassumo queste cose anche nel Forum di Aldo Grasso, che finora è l’unico del Corriere che, pur con molta prudenza per non offendere i suoi conformisti datori di lavoro, scrive almeno un articolo all’anno contro il papillon di Mercalli. Sul Forum, lui pubblica tutte le lamentele che riceve contro il piemontese infarfallato, ma non le commenta. Viceversa un lettore del Forum mi ha già mandato un SMS in cui dichiara di essere sì in disaccordo con Mercalli, però ce l’ha sopratutto con me, perché sono ingegnere nucleare e nuclearista (le voci si spargono…). Pazienza. Sarà difficilissimo riparare i danni provocati da questi capipopolo che al popolo non appartengono e che si degnano di parlargli solo se fa professione di fede “ambientalista”.

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