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LA CITTADELLA È “SPLENDIDA E MAESTOSA” HA DETTO FRANCESCHINI, INTANTO I MANDROGNI SI SONO GIÀ “FREGATI” SEI ETTARI

Correva l’anno 1968 e dopo una manifestazione finimmo a casa del Preside della facoltà di Architettura di Parigi che nel corso della serata ci chiese: “Cosa c’è di bello nella tua città”? Risposi: “Purtroppo assolutamente nulla”. Ci rivolse uno sguardo solitamente riservato a chi va a bestemmiare in chiesa e poi ci trascinò nel suo studio ove cominciò a tirare fuori cartine, disegni, prospetti, spaccati nonché libri che parlavano con entusiasmo della Cittadella di Alessandria. E ci spiegò: “La Cittadella è stata fatta dall’alessandrino Bertola Rovida che si ispirò ad un progetto Vauban, il più grande architetto militare del 1600. Fu poi rammodernato da Chasseloup, massimo architetto militare di Napoleone. Se puoi fare qualcosa cerca di salvarla”. Così ho fatto anche se il farlo mi costò l’ostracismo da parte dei politici alessandrini che, ispirati da noti speculatori, fidavano nella demolizione della stessa, e su quanto si poteva ricavare da progetti irrazionali, come quello di rifare in vetro le facciate delle caserme o di restaurare la fortezza senza prima saperne la destinazione d’uso. Tutto ciò mentre la Provincia cercò di destinare il piazzale di Porta Reale a deposito di mezzi da cantiere. Demenzialità, frutto di grossolana ignoranza che furono contrastate tramite l’Associazione La Cittadella di Alessandria che fondai insieme ad altri appassionati. Il 17 marzo di quest’anno è venuto a visitarla il Ministro dei beni culturali Franceschini, persona colta che, dopo non avere degnato nemmeno di uno sguardo il banalissimo ponte Meier che i politici alessandrini si erano premurati di fargli vedere, diede con entusiasmo  il seguente giudizio sulla Cittadella: “È una fortificazione strepitosa e splendida. È la fortezza militare più grande d’Europa. Luogo  straordinario e giusto per una grande scelta nazionale perchè offre diverse opportunità. La più grande occasione per Alessandria”. Non ce l’abbia a male signor Ministro, ma sono le stesse cose che noi abbiamo detto e scritto per anni e di cui questo quotidiano on line si fa carico da sempre. E sa cosa dicevano e dicono ancora (sempre meno) di noi in privato? Che eravamo e siamo dei visionari, e avanti così irridendo tutti coloro che cercavano e cercano (stavolta forse riuscendoci) di salvarla. Ciò che lorsignori speravano di fare, e lo avevano anche fatto scrivere sui giornali locali, pensi signor Ministro, era di poter ottenere i primi soldi per nuovi edifici vendendone i mattoni e lottizzando il tutto, come si era fatto con i bastioni. Signor Ministro, guardi le fotografie ed i sorrisi amari di chi si spellava le mani per applaudirla. Ci permetta di pensare che quegli applausi e quei sorrisi non fossero del tutto sinceri. E c’è di più. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Non è vero che la Cittadella ha una superficie di circa 67 ettari, come hanno detto a lei e alla stampa, bensì di circa 73. Un piccolo inganno per ritagliarsi, seppure all’ultimo minuto, 6 ettari, ricavati dagli spalti davanti ai bastioni che fanno parte della Cittadella,  magari per costruirvi uno dei tanto generosi supermercati che entusiasmano politici e funzionari alessandrini.

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