Press "Enter" to skip to content

FACCIAMO FINTA CHE ALEGAS, NONOSTANTE LE DECINE DI MILIONI DI SOFFERENZE, VADA BENE GRAZIE ALLA “FORNITURA DI SERVIZIO IN DEFAULT” PER CUI IL CITTADINO PAGA… IL TRIPLO

Alessandria (Max Corradi) – Due fatture diverse per la stessa fornitura. Succede anche questo ad Alegas, la controllata di Amag partecipata a stragrande maggioranza del Comune di Alessandria che si cura del servizio gas e acqua per il capoluogo ed altri comuni consorziati della provincia. Un utente moroso si è visto trasferire il contratto di fornitura ad Enel Energia per un debito di 1.581 euro che sono diventati di colpo 4.551,73 riferiti alla fornitura di febbraio 2016. È vero, ormai Amag & C. ci hanno abituato a tutto, ma è la prima volta che saltano fuori due fatture per lo stesso periodo ma di importi diversi, con una differenza, l’una dall’altra, di tre ben volte tanto (4.551,73/1.581,00=2,88), naturalmente a danno dell’utente. E non sembra l’unico caso in quanto sono molti i clienti di Alegas ad aver subito lo stesso trattamento. L’azienda dice che non poteva accedere al contatore per cui ha dovuto ricorrere alla cosiddetta “fornitura del servizio di default” che è in sostanza una sorta di cessione del contratto (da Alegas ad Enel Energia) mascherata da “cessione amministrativa” fra concorrenti sul mercato.
E siamo al paradosso, tutto italiano, per cui i fornitori del servizio prima si fanno la guerra per rubarsi i clienti, poi si cedono quelli morosi, col vantaggio per chi si assume l’onere di triplicare le fatture della fornitura. Chissà cosa succederà nei prossimi mesi ad Alegas visto che ha sofferenze per circa 50 milioni di euro.
Della cosa si sta occupando l’associazione alessandrina Globo Consumatori che si è attivata tempestivamente formulando anche una bozza di interrogazione parlamentare sulla “delibera default” (Arg/Gas 64/09 di Aeegsi) che consente la cessione della fornitura del servizio.
“Teoricamente – dice il presidente di Globo Consumatori Mario Gatto – tale cessione può essere reiterata ogniqualvolta un fornitore decida di non tenere più tra i suoi clienti l’utente con morosità pronunciata, con susseguenti passaggi da un’azienda ad un’altra, quindi mero pretesto per far distogliere l’attenzione o combaciare bilanci allegri presentati in anni di gestione allegra”. Infatti, grazie a questa procedura, a bilancio il credito cessa di essere una sofferenza ma va nelle attività raddrizzando artificiosamente i conti in forte passivo.
E io pago.

Be First to Comment

    Lascia un commento