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IL COMUNE DI MONTEGIOCO PATROCINA LA CACCIA AL CINGHIALE CHE È UN ATTO DI INUTILE CRUDELTÀ

Montegioco (AL) – Il 7-8 maggio 2016 si celebra la triste caccia al cinghiale, secondo la Lav (Lega Anti Vivisezione) “Una pratica barbara da abolire” per cui invita il Comune di Montegioco a ritirare il patrocinio. Si tratta del “3° trofeo terre del Giarolo”, prova nazionale per cani da seguita su cinghiale. Tradotto significa che in quei giorni i cinghiali tranquillamente nascosti nel folto della macchia, saranno stanati da mute di cani aizzati dai loro proprietari-cacciatori. Oltre al terrore indotto nei confronti dei cinghiali, non bisogna dimenticare il notevole e grave disturbo apportato a tutte le specie di animali selvatici. Ciò significa che neppure in periodo di caccia chiusa gli animali possono godere della natura che li ospita, ancor più grave in primavera quando molte specie sono impegnate nella costruzione delle tane e dei nidi che da qui a poco ospiteranno i nuovi nati. Secondo la Lav “Questo evento è un macabro richiamo all’apertura del periodo di caccia, in cui centinaia di milioni di animali selvatici, appartenenti a 59 diverse specie sono uccisi da un esercito di circa 650.000 cacciatori. Un esercito che può violare le proprietà private senza essere perseguito. Un esercito sempre più anziano e che si riduce di anno in anno”. In una realtà dove uccidere è un divertente trastullo, e il cane non è nient’altro che uno strumento, stavolta a Montegioco le vittime saranno i cinghiali, animali introdotti dai cacciatori per essere ammazzati. Una vergogna, una pratica barbara e incivile, oltreché una vigliaccata perché oppone schiere di cacciatori armati fino ai denti contro bestie indifese. “Ulteriore grave elemento – continua la nota della Lav – risulta il patrocinio che il Comune di Montegioco pare avere accordato alla macabra manifestazione. Un patrocinio evidenziato dalla presenza dello stemma municipale sul materiale che pubblicizza l’iniziativa e che la dice lunga sulla sensibilità dell’amministrazione e sulla chiara scelta di campo a favore dei cacciatori. Una categoria minoritaria che rappresenta meno dell’1% dei cittadini”. Saremmo curiosi di sapere se quei signori siano anche disposti, se necessario, ad imbracciare i fucili per difendere le nostre terre da un’eventuale invasione, che so, dell’Isis, o se invece sarebbero i primi a rintanarsi come fanno oggi quei poveri animali che si divertono tanto ad uccidere.

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