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SANITÀ: CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE PIEMONTE DA PARTE DEGLI “AMICI DEL CUORE”

Acqui Terme (AL) – “Chi troppo tira s’cianca la fila” dicono nelle Langhe per significare il fatto che a tutto c’è un limite e che il troppo stroppia. Il troppo che stroppia sarebbe l’incapacità dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta (Pd) di venire a capo della situazione sempre più ingarbugliata della sanità provinciale alessandrina. È di ieri la notizia che un gruppo di acquesi guidato dagli Amici del Cuore (associazione spontanea di chi vuole salvaguardare la permanenza del reparto di cardiologia) ricorreranno ad una class action contro la Regione per i tagli all’ospedale di Acqui. Dopo il dietrofront dei 34 sindaci che a novembre avevano presentato ricorso al Tar contro la delibera regionale con cui si rivede l’organizzazione sanitaria del Piemonte, sindaci che l’altra sera in riunione (erano in venti) hanno deciso di aspettare dopo l’ennesimo incontro coi vertici dell’Asl, la Regione ha concesso quattro posti monitorati di Cardiologia sulle 24 ore, dipendenti del reparto di Medicina ma collocati sullo stesso piano della Rianimazione in modo da sfruttarne lo staff medico. Poi la presenza di un pediatra al sabato mattina, la Nefrologia articolata su 4 giorni, 20 posti di Continuità assistenziale al distretto Acqui- Ovada. Secondo i sindaci il ritiro del ricorso non è una retromarcia mentre il gruppo Amici del Cuore ha definito la loro una vittoria di Pirro.

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