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CHI COMANDA A GAVI?

Gavi (AL) Franco Traverso – “Ogni popolo ha il governo che si merita” scriveva Aristotele. Affermazione, di 23 secoli orsono ripresa anche ai nostri giorni da molti politici di tutto il mondo, il più famoso dei quali era Stalin che, avendo fatto il seminario per diventare prete, conosceva i classici come il grande filosofo greco. E a Gavi, stando a quello che scrive Aristotele, si meritano un’arzilla signora di 82 anni come sindaca, tale Rita Semino (nella foto), rispettabilissima persona, sindacalista Cisl, anche se viene da chiedersi se tra i giovani rampanti della capitale della Val Lemme non ci fosse proprio nessuno in grado di fare il sindaco in alternativa a Nicoletta Albano che, per la legge, non poteva più ripresentarsi. Il Maligno amico del direttore mi ha detto che in pratica è proprio lei, la Albano, ad essere sempre la sindaca di Gavi e la signora Semino sarebbe una figura istituzionale senza potere decisionale. Si sa, il Maligno dice sempre delle cattiverie, ma i fatti molte volte gli danno ragione come anche stavolta in quanto pare che la lista degli assessori la stia allestendo proprio la Albano e il bravo cronista, dopo aver chiesto alla sindaca Semino qualche indiscrezione sulla nuova Giunta, non ha avuto soddisfazione. Voci di corridoio confermano che Rita Semino avrebbe confidato ai colleghi della Cisl – dove continua a lavorare come sindacalista anziana – che di queste cose si occupa la Albano. La nuova Giunta sarà presentata domenica mattina quando si riunirà il primo consiglio comunale, aperto al pubblico, durante il quale sarà resa nota la squadra di governo. Per ora di certo sappiamo solo che sarà proprio Nicoletta Albano a ricoprire la carica di vicesindaca. È un po’ triste vedere la capitale della Val Lemme tornare ad essere solo un paesino di viticultori, con rispetto parlando, quando il grande Carletto Bergaglio aveva lavorato anni per darle lo status di città e di capitale mondiale del vino, del raviolo, e dell’arte. Tutto il mondo ha capito che a comandare a Gavi, dopo la morte di Carletto Bergaglio, sono sempre gli stessi, alla faccia del ricambio generazionale. Ma se lo vogliono i gaviesi va bene. Diceva Aristotele che “ogni popolo ha il governo che si merita”.
Anche quello di Gavi.

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