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DA “FORZA NUOVA” ALESSANDRIA

ESERCITO IN CITTÀ? LA SINDACA HA LA MEMORIA CORTA –

Ha destato scalpore e sconcerto la proposta del primo cittadino di Alessandria Rita Rossa per contrastare la criminalità nel territorio comunale utilizzando personale dell’Esercito Italiano. Tale proposta arriva in seguito alla maxirissa che ha avuto luogo in pieno centro nei giorni scorsi, con
protagoniste bande formate da extracomunitari, e il danneggiamento da parte di piccoli teppisti di una navetta su cui viaggiava la figlia della stessa sindaca. Si sono dovuti attendere ben quattro anni prima che il primo cittadino prendesse atto della difficile situazione in cui versa la città e soprattutto ha dovuto subirne gli effetti, fortunatamente senza conseguenze, da punto di vista strettamente personale. Infatti, fintanto che i politici non assistono ai disagi creati dalle loro amministrazioni, vivono nel mondo idilliaco e finto ove “tutto va bene”.
Alessandria è vittima da decenni della microcriminalità, complice la pessima gestione dell’immigrazione che, come i fatti di cronaca ci mostrano, è una dei principali cause dell’aumento della criminalità, ma sinora nessuno ha trovato, per incapacità o per inerzia, trovare soluzioni radicali ed efficaci. E di certo l’utilizzo dell’Esercito, nonostante le apparenze, non è tra queste; infatti i militari, oltre ad avere competenze ben specifiche,
svolgerebbero solo compiti di pattugliamento del territorio, incarichi che potrebbero essere tranquillamente eseguiti da personale preposto della Polizia, Municipale o di Stato. Invece assistiamo a continue proteste per i tagli all’organico, ai mezzi, al personale, facendo così il gioco della criminalità. E oltre che ad avere un buonismo eccessivo (e pericoloso) che non favorisce l’espulsione degli stranieri colpevoli di reati usando la scusa dell’antirazzismo, abbiamo il permissivismo di una giustizia che non fa il suo corso lasciando liberi delinquenti pericolosi ed essendo troppo rigida su reati minori, punibili con un’ammenda e non con la carcerazione a spese della comunità.
Quindi immigrazione incontrollata, tagli alla sicurezza, morbidezza della magistratura sono gli ingredienti perfetti per creare una situazione tesa, paura, perdita di fiducia verso chi è pagato per difenderci ma non lo fa, creando inevitabilmente un clima da Far West.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che la delinquenza si vinca con la prevenzione nelle scuole e non con la deterrenza: a loro rispondiamo che la deterrenza è un metodo relativamente efficace ma non perfetto e che la cultura ha il suo peso nella formazione di buoni cittadini, ma non in questa società che sembra volere incentivare disagi e insicurezza.
E noi vediamo nel sindaco attuale, che pensa più a farsi i selfie e a straparlare del ponte (che chissà se vedremo mai aperto), la principale responsabile di questa situazione.

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