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DA ALCUNI DIPENDENTI ATM ALESSANDRIA

NON SIAMO NOI I RESPONSABILI DEL DISASTRO DI ATM – Siamo un gruppo di dipendenti ex Atm, scriviamo questa lettera poiché siamo stanchi della situazione creata in Atm, speranzosi che non si venga a ricreare lo stesso in Amag. Stanchi innanzi tutto di pagare per colpe non imputabili a noi stessi anche se siamo sempre solo stati noi a pagare le conseguenze di chi ci ha amministrato. I dirigenti, oltre a ridurci in queste condizioni, hanno creato un clima di terrore all’interno della nostra azienda; chiunque osasse chiedere spiegazioni o dissentire da alcuni atteggiamenti, immancabilmente veniva preso di mira. Non vogliamo scendere nei dettagli perché ora sarebbe inutile e sicuramente strumentalizzabile da parte di questi signori. In passato facemmo la cassa integrazione quasi tutti, tranne quelli del primo piano: quelli che ci hanno sempre amministrato e non capiamo come mai dopo i disastri fatti da loro ne fossero usciti sempre puliti, quasi come se non abbiano colpe di come si era ridotta l’azienda, quasi come se fino ad oggi a prendere le decisioni fossero stati altri. Oggi invece i sindacati ci hanno spiegato che la riduzione di orario riguardava tutti i settori, ma noi non capiamo come mai i Signori Ghe, Gastaldi, Moia ed alcuni del primo piano, continuino con l’orario normale come se nulla fosse cambiato per loro, addirittura si vocifera che alcuni fanno lo straordinario. Vogliamo rimanere nell’anonimato, ovviamente per paura di ritorsioni, ma chiediamo a chiunque di darci una risposta in merito, poiché oggi sembrerebbe quasi che Atm l’abbiamo fatta fallire noi, mente l’unica colpa che abbiamo, è quella di aver svolto il nostro lavoro regolarmente. Ci piacerebbe sapere come mai chi ci ha e continua ad amministrare, non paghi mai e riesca sempre a fare ciò che gli pare, mentre a noi dipendenti, appena sbagliamo non viene concessa nessuna clemenza. Ora speriamo che per il sacrificio chiesto, non siano sempre i soliti a sacrificarsi, mentre chi è nel cerchio magico non venga minimamente toccato, anzi possa fare qualsiasi cosa, sapendo che mai nessuno gli chiederà il conto. Vorremmo che qualcuno, inoltre, ci spieghi come mai ci è stato fatto votare un accordo con la riduzione di orario per tutti e ai soliti non sia cambiato nulla, continuando a fare il loro orario normale; tra l’altro vorremmo capire anche quanto tempo di pausa hanno, poiché li vediamo molte volte davanti alla macchina del caffè o fuori a fumare.
Lavoratori ex Atm stanchi di pagare ed esser oppressi da chi ci ha ridotto così.
Chiediamo a chiunque possa fare qualcosa, di intervenire e di non fare come al solito la caccia alle streghe e far rischiare posti e far fare sacrifici solo sempre ai soliti.

Lettera firmata

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