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Il maiale

Siamo a Zibello in provincia di Parma, nella Bassa Padana. La zona è famosa per i salumi e l’allevamento del maiale. Divino il culatello di Zibello, vera leccornia apprezzata in tutto il mondo.
Davanti alla cascina di Luigi Ferrari, noto contadino discendente di una famiglia di allevatori di maiali di pregio, passa a piedi un signore distinto che viene da fuori.

Si ferma e saluta il Ferrari: “Salve”!

“Salve!”, risponde Ferrari mentre sta dando da mangiare al suo maiale.

“Ma com’è bello quel maiale – dice il forestiero – cosa gli dà da mangiare”?

E Ferrari: “Mo ve’, ci do qualsiasi porcheria, perché lui mangia di tutto, l’è n’a roba d’mat, è una roba da matti”!

Allora il forestiero diventa serio, tira fuori un tesserino e dice: “Sono il dottor Carlo Brambilla di Lodi e sono il responsabile di Emilia e Lombardia della Protezione Animali. Lo sa che non può dare quelle schifezze da mangiare al suo maiale? Le devo fare la multa”. E compila un modulo che fa firmare al Ferrari dove c’è scritto che deve pagare 200 euro. Poi se ne va.

La mattina dopo alla stessa ora davanti alla cascina di Luigi Ferrari passa a piedi un altro signore distinto che viene da fuori. Si ferma e saluta il Ferrari: “Salve”!

Il Ferrari insospettito da quel che era successo la mattina precedente risponde a denti stretti guardando il forestiero di soppiatto: “Giorno…”.

“Ma com’è bello quel maiale – dice il forestiero – cosa gli dà da mangiare”?

E Ferrari, per non sbagliare, risponde: “Agnolotti, lasagne, cannelloni, arrosto di vitello con le patatine e due bicchieri di Gutturnio”.

Allora il forestiero diventa serio, tira fuori un tesserino e dice: “Sono il dottor Giovanni Campanini, responsabile della Fao di Emilia e Lombardia. Come saprà la Fao combatte la fame nel mondo e lei non può dare tutto quel ben di dio ad un maiale quando ci sono dei bambini che muoioni di fame! Mi dispiace – aggiunge Campanini – ma devo farle la multa”. E compila un modulo che fa firmare al Ferrari dove c’è scritto che deve pagare 500 euro. Poi se ne va.

La mattina dopo, ancora, alla stessa ora, davanti alla cascina di Luigi Ferrari passa a piedi un terzo signore distinto che viene da fuori. Si ferma e saluta il Ferrari: “Salve”!

Il Ferrari memore delle due mattine precedenti non alza neppure la testa mentre accudisce il suo maialone e risponde con un grugnito: “Mhhh…”.

“Ma com’è bello quel maiale – dice il forestiero – cosa gli dà da mangiare”?

E Ferrari pronto: “Guardi, siccome el me maial, oltre che bel l’è anche intelligent, intelligente, me, tot le matene, tutte le mattine, gli do venti euro così va a comprarsi quel che vuole”!

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