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Il Rabbino Kaduri: dopo la morte di Sharon tornerà il Messia… e qualcuno l’ha già visto

a.g. – Poco prima di morire nel 2006, alla veneranda età di 108 anni, il rabbino Yitzhak Kaduri (nella foto) lasciò, alla sua Sinagoga nel giorno dello Yom Kippur festività ebraica dell’Espiazione, un foglietto chiuso in una busta. Su sua richiesta doveva essere letto un anno dopo la sua morte.
Ora, prima di svelare il contenuto del messaggio, è necessario definire i contorni della venerata figura di Kaduri, ritenuto uno dei più importanti rabbini della nazione israeliana.
Era noto per la sua memoria fotografica e conosceva a perfezione l’Antico Testamento, il Talmud, ed altri numerosi scritti ebraici; era carismatico e saggio, considerato dal rabbino capo un Tsadik, un uomo giusto e santo. I suoi seguaci parlano di molti miracoli da lui effettuati ed i suoi studenti sostengono abbia predetto diversi disastri e cataclismi, tra questi lo tsunami che sconvolse l’Oceano indiano nel 2004.
Quando morì, più di duecentomila persone presenziarono al corteo funebre per le strade di Gerusalemme.
Trascorso un anno dalla sua morte, nel 2007, la busta contenente il messaggio fu aperta e sul biglietto c’era scritto  che Rabbi Kaduri aveva visto Gesù che gli era comparso miracolosamente, e che lo stesso Messia sarebbe ritornato poco anni dopo la morte di Ariel Sharon. Sin qui, tuttavia, non ci sarebbe nulla di strano. Da un uomo di profonda fede, che per tutta la vita ha seguito i dettami della propria religione, che cosa aspettarsi se non una profezia millenaristica?
Riferito a Gesù, Kaduri scrive: “Egli rialzerà il popolo e proverà che la parola e la legge sono validi. Questo ho firmato nel mese della misericordia, Yitzhak Kaduri”.
Lo scandalo tra gli ebrei ortodossi e gli esperti di Kabbalah, non risede tanto nel messaggio, ma nelle iniziali delle parole che formerebbero il nome Yehoshua, di cui Yeshua (Gesù) è una contrazione. Comprensibile lo sbigottimento dei seguaci del rabbino e delle autorità religiose di Israele; subito gli ebrei ultra-ortodossi dalla Yeshiva Nahalat Yitzhak (seminario) di Gerusalemme si sono premurati di dire che il rabbino kaduri non ha lasciato la soluzione esatta per decodificare il nome del Messia, ma la sequenza delle iniziali era chiaramente visibile nel messaggio.
Per contro, la rivelazione ha ricevuto scarsa copertura nei media israeliani, mentre solo alcuni siti ebraici hanno menzionato la nota sul Messia, insistendo sul fatto che essa fosse autentica. Il quotidiano Ma’ariv ha pubblicato un articolo sulla nota, ma l’ha descritta come un falso.
In un’intervista con “Israele Oggi”, il rabbino David Kaduri, 80 anni, figlio del defunto rabbino Yitzhak Kaduri, ha negato che suo padre avesse lasciato un biglietto col nome Yeshua poco prima di morire: “Non è la sua scrittura”, ha detto quando gli è stata mostrata una copia della nota.
Sempre “Israele Oggi” ha, invece, riportato la testimonianza di due seguaci del rabbino Yitzhak Kaduri che hanno confermato l’autenticità della nota aggiungendo: “Non abbiamo idea di come il rabbino abbia ottenuto il nome del Messia”.
Infine lo stesso figlio del rabbino ha dovuto ammettere la veridicità dello scritto, sostenendo che il pericolo era che la gente potesse credere che Yitzhak Kaduri stesse parlando del Messia dei cristiani. Ha poi confermato che nel suo ultimo anno suo padre aveva parlato e sognato quasi esclusivamente del Messia e della sua venuta: “Mio padre ha incontrato il Messia in una visione –  ha ammesso il figlio – e gli ha detto che sarebbe venuto presto”.
Ora, come è noto, gli ebrei attendono ancora l’arrivo del Messia, non avendo creduto al Messia dei cristiani. La profezia di Kaduri solleva scandalo perché si sono create chiaramente delle correnti di pensiero contrapposte. Il nome del Messia profetizzato dal rabbino è del tutto simile a quello del Messia cristiano. Che cosa significa? Un secondo avvento come auspicano soprattutto i cristiani occidentali, in particolar modo nord americani, oppure l’avvento messianico ebraico che casualmente porta un nome condiviso (ricordiamo che Yehoshua è un nome comunissimo nell’antico testamento e ai tempi del Gesù cristiano)?
Sharon è morto tre anni fa (il tre è un numero cabalistico e indica il sacro) e qualcuno ha visto Gesù che sarebbe già presente fra noi. Un sacerdote mi ha detto di averlo riconosciuto in un motel dell’autostrada mentre, in tuta da elettricista, stava riparando una lampada.
“Mi ha sorriso – ha detto il sacerdote – e l’ho riconosciuto subito. Era lui, non ci sono dubbi”.
Speriamo che sia tutto vero.

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