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Il medioevo presente, ovvero: gli alchimisti del terzo millennio e i fanatici di Facebook

di Giusto Buroni – Faccio riferimento all’articolo intitolato “A perspective on Electric Vehicles” (che fa muovere i veicoli con batterie fatte di diamanti, resi magicamente radioattivi, tanto per non risparmiare sui costi) e osservo che gli alchimisti alla ricerca di “pietre filosofali” non muoiono mai (perfino Newton fu alchimista “allineato”), e oggi più ancora che nel Medioevo sono chiamati “professori” o “scienziati”, dimostrando che in almeno 3000 anni abbiamo fatto più progressi in superstizione che in ingegneria. Il guaio è che nemmeno oggi, al doloroso tramonto dell'”Era Nucleare”, sanno individuarle, quando le “pietre” già esistono. Trasmutando qualunque atomo, se ne ottiene qualunque altro (se ne conoscono oltre 110, i meno noti chiamati “transuranici perché, sconosciuti prima delle ricerche della metà del XX secolo, sono più “pesanti” del conosciutissimo uranio, ma anche “artificiali”, perché scompaiono, trasmutando con decadimento, pochi secondi dopo la loro creazione). Ciascuno degli atomi, creati o esistenti, comporta, come tutti sanno, un certo numero di isotopi, alcuni stabili, altri radioattivi, cioè soggetti a trasmutazione nucleare spontanea, il che non significa altro che emissione di raggi alfa, beta e gamma. Naturalmente tutto ciò si può fare e misurare se non si bada a spese: ma in pratica, a parte il “diamante” reclamizzato dagli astuti costruttori di batterie “innovative”, le scorie nucleari utilizzabili o i prodotti di trasmutazioni in generale si ottengono da processi chimico-fisici tanto costosi che solo pochissimi di essi sono stati (e saranno) effettivamente usati. Tuttavia, generatori elettrici di origine “nucleare” esistono da decenni (non da “decadi” come dicono i malati di Facebook pseudo anglofoni), a partire dai sommergibili, non solo da guerra, e a continuare con qualunque veicolo spaziale (e sono tanti ormai) con missioni che superano i limiti del sistema solare, dove evidentemente le altrettanto miracolose “celle solari” sono di poca o nulla utilità. La durata di questi elettrogeneratori nucleari è, come tutti sanno, di svariati secoli, a seconda della sorgente radioattiva usata, ma ricordiamoci sempre delle esigenze protettive e manutentive del dispositivo e degli altri materiali di cui il dispositivo è composto o da cui lo stesso generatore è derivato; fra l’altro, l’abbondanza sulla Terra di tali materiali è a volte limitatissima o concentrata in Paesi politicamente critici (vedi il Litio, attualmente insostituibile per le batterie elettriche a lunga autonomia – i 600 km richiesti dall’automobilista tipo -, ma usatissimo anche in numerose altre applicazioni, che è abbondantissimo solo nel Cile, e che all’improbabile tasso di produzione attuale durerebbe meno di un secolo).
Posso avere capito male io, ma come fanno notizie del genere (“nuove inesauribili batterie per auto ottenute quasi gratis da diamanti sintetici”) a impressionare ancora qualcuno? Ripeto: alla gogna i fanatici di Facebook! Sono l’esempio lampante dell’intelligenza male utilizzata da un numero sempre più elevato di stregoni aspiranti presidenti che scherzano con le bombe di Hiroshima e successive.

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