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Il rugby vince la battaglia nel fango di Alessandria

Alessandria – Un’autentica battaglia, una sfida di lotta, di sacrificio, di conquista metro dopo metro, di orgoglio. Il concentramento in scena domenica al “Ferrovieri” di Alessandria è stato tutto questo. Più di 180 minirugbisti, per sei clubs: oltre ai padroni di casa dell’Alessandria Rugby, anche Junior Asti Rugby, Rugby Novi, Acqui Rugby Semptebrium, Cuneo Pedona Rugby e Rivoli Rugby.
Si sono viste partite d’altri tempi, su un campo reso quasi impraticabile dalla pioggia, con tutti gli schemi saltati, dove l’unica cosa che contava era la voglia di non mollare. Mai. L’unica cosa che contava era non avere paura. Tutto ciò aiuta a crescere, sul campo e nella vita di tutti i giorni.
Ottime prove per le formazioni Under 8 e 12 dell’Alessandria, che vincono, convincono e si divertono.
Spettacolari i piccoli dell’U6 che hanno fatto vedere cosa vuol dire essere rugbysti e non mollare nonostante il tempo e il numero di partecipanti.
Impresa degli Under 10, che alla fine l’hanno spuntata dopo due vittorie e il pareggio in rimonta contro l’Asti, al termine di una gara che i Grayblacks ricorderanno a lungo.
I risultati contano, certamente, ma non sono tutto. Vale la pena soffermarsi a riflettere su quanto ha detto ai suoi giocatori alla fine Luca Righini, da alcune settimane entrato a far parte dello staff tecnico dell’Under 10 alessandrina insieme a Ivo Rapetti: “Non c’è nulla di più sbagliato nel pensare che tutto sia dovuto, la vita ti riserva anche molte cose buone, cose per cui vale la pena trascorrere una domenica sotto l’acqua e sul fango. Vedervi crescere e lottare è una delle più belle soddisfazioni per un allenatore, oggi avete fatto la vostra grande figura ed io posso solo ringraziarvi”.
Il ringraziamento più sentito va ai mini rugbysti di tutte le società per l’impegno e la voglia di giocare nonostante il campo e il tempo, ma anche a tutti gli educatori e accompagnatori sempre al fianco dei piccoli atleti che sentono la loro vicinanza e il loro supporto.
Bene anche lo staff organizzativo, poiché non era semplice, con queste condizioni meteo, la riuscita di un raggruppamento.

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