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Tutti i segreti della nuova A6 Avant

Omar Abu Eideh (Quattroruote) – All’Audi non sono certo noti per le rivoluzioni stilistiche, e ne sono coscienti. I designer dei Quattro anelli, però, stanno progressivamente conferendo un’impostazione più definita ai diversi modelli, pur restando nel segno della continuità. L’ultimo a beneficiare di questa “creatività rigorosa” è la nuova A6 Avant, appena svelata. “Si ispira alla Prologue Avant Concept, presentata al Salone di Ginevra 2015”, spiega Parys Cybulski, exterior designer della Casa di Ingolstadt. “Per conservare lo spazio interno, il tetto non è inclinato verso la coda come sul modello precedente, anzi, nella porzione del retrotreno è leggermente più alto: ciò ha permesso d’incrementare lo spazio interno per i passeggeri. Conservata pure la capacità del bagagliaio, nonostante il montante C e il lunotto siano meno spioventi per conferire all’auto un profilo più slanciato”. Quindi, le notizie sono già due: la più grande fra le station wagon made in Ingolstadt è diventata più sportiveggiante e, ancora più importante per la vocazione del mezzo, lo spazio interno è in aumento. Ma veniamo subito ai numeri: la vettura è lunga 4 metri e 94 cm (come il modello precedente), larga 1,89 (+2 cm) e alta 1,47 (+1 cm). Mentre il vano di carico ha un’apertura d’accesso larga 105 cm e conserva una capacità compresa fra 565 e 1.680 litri.

Progetti paralleli
Si parlava di stile: “Per la prima volta nella storia del modello, i progetti per le Audi A6 e A6 Avant sono andati avanti di pari passo”, svela Cybulski. “Abbiamo studiato soluzioni stilistiche comuni alle due carrozzerie: contrariamente al passato, per esempio, la fanaleria è esattamente la stessa. Siamo stati, inoltre, facilitati nel definire l’andamento del tetto delle due auto: in precedenza, invece, era più critico disegnare il padiglione della Avant partendo da quello della berlina”. Ne risulta, quindi, un’Audi A6 Avant rinvigorita, più atletica e meno compassata. A tal fine contribuiscono i generosi passaruota, belli evidenti come piace a Marc Lichte, capo dello stile Audi. Davanti, invece, calandra e fari Led Matrix HD giocano sulla tridimensionalità delle forme. I cerchi di lega arrivano sino a 21″ di diametro: si abbinano assai bene al pacchetto S line exterior, che prevede fascioni paraurti specifici.

Abitacolo tutto nuovo
Se all’esterno il taglio è evolutivo, all’interno il cambiamento è radicale: via tasti e manopole, che infarciscono il ponte di comando della A6 Avant uscente e spazio ai touchscreen. Ce ne sono due: il principale, da 10,1”, gestisce Gps e infotainment; il secondo, da 8,6”, situato più in basso, fa da tastiera e console del climatizzatore. Elementi già visti sulla nuova A7 Sportback: il sistema infotelematico prende il nome di “MMI touch response” e con la vecchia versione ha poco o nulla a che spartire. Cambia l’interfaccia grafica, la suddivisione dei menù e la logica di utilizzo: sembra di adoperare una specie di maxi smartphone, cosa che rende il tutto abbastanza intuitivo. Tuttavia, la collocazione degli schermi finisce, inevitabilmente, per far distogliere lo sguardo dalla strada; fortuna che ci sono i comandi vocali avanzati e che le informazioni principali sono visualizzabili sul cruscotto digitale Audi “Virtual Cockpit”, da 12,3” (integrabile con head-up display).

La tecnica
La A6 Avant adopera un mix di acciaio e alluminio per la carrozzeria (il Cx è di 0,27 per la versione base). I motori di 3.0 litri V6 turbo sono mild-hybrid a 48 Volt: il benzina eroga 340 CV, il diesel 231 o 286 CV. Sulla 2.0 litri TDI da 204 CV, invece, la rete di bordo lavora a 12 Volt: quest’edizione, che in Italia potrebbe essere molto gettonata, arriverà solo nel 2019. A seconda delle versioni, è previsto il cambio automatico doppia frizione a 7 marce o il convertitore di coppia a 8. Per le V6 c’è anche la funzione di “veleggiamento”: l’auto può avanzare per inerzia, a motore spento, tra 55 e 160 km/h. Mentre la fase Start&Stop si attiva già a 22 km/h.
La trazione integrale è di serie per i motori V6, con differenziale centrale autobloccante (V6 TDI) o col “quattro ultra”: quest’ultimo invia coppia al retrotreno quando serve, limitando i consumi. A richiesta il differenziale posteriore sportivo, che ripartisce la coppia al retrotreno migliorando la motricità in curva e, in generale, la dinamica di guida. In opzione ci sono il retrotreno sterzante – che massimizza agilità e stabilità a velocità, rispettivamente, inferiori e superiori ai 60 km/h – e quattro varianti di telaio: sospensioni con molle d’acciaio, assetto sportivo, sospensioni con ammortizzatori regolabili e pneumatiche.

I sistemi di assistenza alla guida
Di serie ci sono la frenata automatica d’emergenza e il Cruise control adattivo. Volendo, la A6 Avant affronta gli incolonnamenti del traffico al posto del guidatore e ne riconosce lo stato psicofisico: in caso di malore del conducente, si attiva l’hazard e l’auto frena autonomamente sino all’arresto, allertando i soccorsi. Inoltre, agli incroci e in retromarcia, il veicolo può aiutare chi è al volante a evitare possibili collisioni. Molte di queste funzioni sfruttano la centralina zFAS, che smista i dati provenienti da un massimo di cinque sensori radar, cinque telecamere, 12 sensori a ultrasuoni e uno scanner laser. Ultimo, non certo per importanza, il blocco intelligente delle portiere: si attiva quando, mentre si sta per scendere dall’auto, sopraggiunge un veicolo o un ciclista a cui non si aveva prestato attenzione. In Italia la nuova A6 Avant arriverà all’inizio del prossimo autunno a prezzi ancora da comunicare.

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