Press "Enter" to skip to content

Giorgetti della Lega contro Di Maio sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia Spa

di Andrea Guenna – Se lo Stato facesse peggio di questi privati nel gestire le autostrade italiane, allora saremmo ridotti proprio male. Eppure al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini a dire che la concessione ai privati non deve essere messa in discussione è stato proprio il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, 52 anni, leghista della prima ora: “Non sono molto persuaso che la gestione dello Stato sia di maggiore efficienza, non vedo i termini per una legge che revochi la concessione alla società Autostrade per l’Italia”.

La Lega si smarca sulla revoca della concessione ad Autostrade Spa
Di Maio è servito, e il colpo basso gli viene proprio da un alleato di governo del peso di Giorgetti. Uno che si è fatto da solo, laureato in economia e commercio alla Bocconi, leghista della prima ora, nonché grande amico di Fabrizio Palenzona, a sua volta grande amico di Gavio e dei Benetton, la famiglia azionista di maggioranza di Autostrade per l’Italia Spa che ha la concessione della manutenzione del 50% delle autostrade italiane, compreso il Viadotto Morandi di Genova il cui crollo è costato la vita a 43 persone. Da una parte abbiamo Di Maio e il ministro dei trasporti Toninelli, entrambi del Movimento 5 Stelle, che lavorano alacremente per la revoca della concessione e per il ritorno della manutenzione autostradale all’Anas, quindi allo Stato Italiano, dall’altra la Lega che sembra remare dalla parte opposta.

Nonostante le apparenze il Carroccio di Salvini è sempre più simile alla DC
Ma ciò non deve stupire in quanto, per qualche osservatore, la lega di Salvini sta assumendo sempre più i lineamenti della vecchia DC, garantista del potere esistente, lenta alle novità, referente dei poteri forti Vaticano compreso. D’altronde la forte amicizia di Giorgetti con Fabrizio Palenzona, ex banchiere democristiano molto vicino ai preti, la dice lunga sulle intenzioni della Lega, tenuto conto che lo stesso Giorgetti non è proprio spuntato dal nulla, essendo stato deputato per la Lega Nord fin dal 1996, ma anche revisore contabile del comune di Varese e consigliere di Credieuronord, fino al 2004. È stato anche sindaco leghista di Cazzago Brabbia. Non basta poiché è anche cugino del banchiere Massimo Ponzellini, punto di riferimento delle opere per l’Expo milanese del 2015 e per i relativi interventi edilizi dei grandi costruttori.

Il plenipotenziario
Giorgetti è l’interfaccia leghista del potere economico nel ruolo di plenipotenziario per Expo, Malpensa, Fiera, che ha arginato le truppe cammellate di Formigoni di Cl e della Compagnia delle Opere. Oltre che cugino, è stretto collaboratore di Massimo Ponzellini migrato ufficiosamente in ambito leghista. Ha scalzato Roberto Mazzotta, potente ex deputato democristiano, il quale già una volta aveva respinto l’assalto del Carroccio a un istituto che per il peso dei sindacati interni la Banca d’Italia considera un’anomalia del sistema. Non basta perché Ponzellini – e qui sta lo snodo di tutto – nel maggio 2007 assumeva la presidenza della società di costruzioni Impregilo quando era del Gruppo Gavio e, dal 2009, diventava presidente della Banca Popolare di Milano, controllante della Cassa di Risparmio di Alessandria. Ora che i numeri elettorali hanno profondamente cambiato gli equilibri Lega – Forza Italia, Giorgetti, con l’aiuto  di Tremonti, continua a lavorare sulle Fondazioni Bancarie fino a favorire un groviglio di partecipazioni incrociate determinanti per gli assetti di potere dei cosiddetti salotti buoni della finanza e delle assicurazioni.

I grillini sempre più isolati, sempre più antisistema
Ecco che Di Maio si trova di fronte il primo vero sbarramento, quello di Giancarlo Giorgetti, sulla carta suo alleato in Parlamento e al Governo, di fatto più vicino a Palenzona che al resto. E Palenzona vuol dire Benetton, Gavio, Atlantia, Aiscat, Sias, Astm, Intesa San Paolo, Montepaschi di Siena e Autostrade per l’Italia Spa, cioè l’invincibile armata del potere policefalo del trasporto in Italia. Davide (Di Maio) contro Golia (Giorgetti) spalleggiato dalle truppe cammellate di Palenzona. Resta da capire se quella di Giancarlo Giorgetti sia la maggioranza del Carroccio e, se così fosse, per il Governo sarebbero guai.
Intanto, grazie alle sue dichiarazioni al meeting di CL, Atlantia ha recuperato cinque punti in percentuale in Borsa.

Comments are closed.