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Fumata nera al vertice Ue: dalla Diciotti non sbarca nessuno

Bruxelles (Agi) – Alla riunione degli sherpa a Bruxelles non si trova nessun accordo sulla ripartizione dei migranti a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera attraccata a Catania. Anche Forza Italia attacca Salvini. Secondo il Guardian i pm vogliono interrogarlo ma il Viminale smentisce
Una fumata nera annunciata è il risultato del vertice degli ‘sherpa’ – ovvero di funzionari diplomatici e non di figure di governo – di 12 stati Ue conclusosi intorno alle 17 a Bruxelles per discutere una possibile ripartizione dei 177 migranti caricati in acque maltesi dalla nave della Guardia Costiera Diciotti?. La riunione, che fonti europee avevano già avvertito che non sarebbe stata risolutiva, era del resto partita in un clima di tensione, dopo le dichiarazioni del vicepremier, Luigi Di Maio, il quale aveva minacciato che l’Italia non avrebbe più pagato i contributi Ue qualora non avesse ricevuto sostegno per la gestione dei richiedenti asilo. Minacce che “non servono a niente e non portano da nessuna parte”, aveva avvertito il portavoce della Commissione, il portavoce della Commissione, Alexander Winterstein. Restano quindi per ora dove sono i 150 migranti, che in larga parte si dichiarano eritrei, rimasti a bordo della Diciotti, laddove i 27 che sono stati ritenuti minori sono stati fatti sbarcare.
La riunione “non è un incontro in cui saranno prese decisioni”, era stato spiegato dai portavoce dell’esecutivo comunitario, “è un incontro informale tecnico per discutere soluzioni comuni sulle sfide poste dall’immigrazione. I partecipanti contribuiranno con il loro contributo a soluzioni durevoli, inclusa la cooperazione tra Stati membri su sbarchi e condivisione di responsabilità”.

Conte: se questi sono i fatti, ne trarremo le conseguenze
“Se questi sono i ‘fatti’ vorrà dire che l’Italia ne trarrà le conseguenze e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia” che c’è “tra parole e fatti, perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa”, commenta su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“L’Italia è costretta a prendere atto che l’Europa oggi ha perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà e di responsabilità che pure vengono costantemente declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo, ha proseguito Conte, “nel corso della riunione convocata d’urgenza dalla Commissione Europea non è stato dato alcun seguito alle Conclusioni deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. Anzi. Da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro, suggerendo una sorta di regolamento di Dublino ‘mascherato’, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare”.

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