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Dopo il crollo del Viadotto Morandi sono aumentati i disagi dei pendolari che devono prendere il treno per Genova

Acqui Terme – Non è stato un inizio settimana post ferie particolarmente felice per i pendolari che utilizzano la linea Acqui-Genova, alle prese con le conseguenze del crollo del viadotto Morandi che ha interrotto i binari fino a data da destinarsi.
Il sovraffollamento la causa che ha maggiormente creato disagi sulla linea, in un periodo, tra l’altro, in cui ancora molta gente è in ferie e le scuole non sono ancora aperte. Dunque ancora non totalmente congestionato.
“Il problema principale restano le attese alla stazione di Prà, sia per quanto riguarda i treni verso il centro di Genova sia per i bus verso il Piemonte” spiega Fabio Ottonello, presidente del comitato Difesa Trasporti Valli Stura e Orba che ha mostrato tutte le sue perplessità in merito ad una situazione che sta creando già dei disagi.
“Una corsa a ostacoli – ha detto ancora Ottonello – e va tenuto conto  che anche i treni costieri sono stracarichi. Si tratta di linee già molto utilizzate normalmente, figuriamoci adesso che anche noi vi confluiamo”.
Ottonello ha citato il suo esempio, lui che lavora in un ufficio nella centralissima piazza De Ferrari e che, partendo da Campo, ci ha impiegato circa un’ora e mezza con il bus fino a Prà e da lì il treno costiero per le stazioni di Principe e Brignole.  “Mezz’ora più del solito, in totale da Ovada ci vogliono almeno due ore” ha spiegato Ottonello che ha poi sottolineato che anche le coincidenze sono un altro problema non da poco.
Pochi finora i treni da e per Genova che fermano a Pra’ e, in genere, mal coordinati con gli autobus diretti a Campo da dove si risale poi sui convogli per Ovada e Acqui.
Correttivi dovrebbero essere richiesti per i prossimi giorni, si parla del 10 settembre, ma è ancora tutto da vedere.
E anche chi usa l’auto non è messo tanto meglio. Lunedì mattina, nel Ponente ligure, traffico in tilt e disagi quindi anche lì.

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