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Dieselgate, il conto nascosto dei consumi truccati delle auto: 150 miliardi in Europa

Qualcosa meno di 150 miliardi di euro. Ad essere precisi, 149 miliardi e 600 milioni. Tanto, dal 2000 al 2017, è costato agli automobilisti europei il Dieselgate. O meglio, il fatto che diverse case automobilistiche abbiano indicato consumi inferiori a quelli reali. La cifra è la differenza tra il costo del carburante effettivamente utilizzato e quello che sarebbe servito se i consumi del libretto fossero stati reali. Rappresenta, in altre parole, la maggiore spesa sostenuta dagli automobilisti. Il calcolo è stato effettuato da Transport & Environment, una federazione europea che racchiude diverse organizzazioni non governative impegnate su temi legati alla mobilità e all’ambiente.
Nel solo 2017, si legge nel rapporto, questa differenza ha raggiunto l’importo di 23,4 miliardi di euro. Un impatto economico, certo, ma anche ambientale. Questo carburante consumato oltre le aspettative, infatti, ha riversato in atmosfera 47 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Sei in più di quelle emesse annualmente dalla sola Slovacchia.
Su questa mappa, Wired ha provato a rappresentare la situazione in termini di costo pro capite per ciascun Paese europeo.
Per elaborarla, è stato innanzitutto calcolato il valore medio della popolazione al 1 gennaio, dato fornito da Eurostat, nei 18 anni presi in considerazione dal rapporto. Quindi si è diviso il totale del costo calcolato da T&E per la popolazione media. Un tentativo, questo, di normalizzare un dato che spazia dai 36 miliardi di euro di costo per gli automobilisti tedeschi agli appena 30 milioni pagati in più da quelli maltesi.

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