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Appendino ha ragione a dire di no: le candidature italiane a sedi delle Olimpiadi sono il solito trucco per arricchire i soliti noti

La soluzione a tre per l’assegnazione delle sedi per le prossime Olimpiadi è semplicemente una lottizzazione a livello regionale, col Piemonte in mano ai Grillini, la Lombardia e il Veneto alla Lega. Appendino ha fatto bene a dire di no perché basta fare un giro per Torino per rendersi conto di come sono ridotti i costosissimi impianti costruiti per le Olimpiadi Invernali del 2006 e non si capisce perché la Appendino deve prestarsi a mettere la sua firma su un accordo che darà vita ad un sicuro spreco di denaro pubblico a vantaggio dei soliti amici degli amici. A tutto ciò si aggiunge la disastrosa situazione di Cortina, sede veneta candidata ai giochi, che è la città più inquinata d’Italia, con una viabilità del tutto inadeguata a smaltire il traffico previsto per un grande evento come le Olimpiadi. La nostra italietta non può più permettersi sprechi di questa portata.

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