Press "Enter" to skip to content

Tria si smarca da Salvini e Di Maio: non c’è crescita senza una riduzione del debito pubblico

Per Luigi Di Maio la buona notizia è che il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha rassicurato che nella manovra finanziaria allo studio il reddito di cittadinanza ci sarà. Mentre a Matteo Salvini farà piacere sapere che dovrebbe essere contemplato anche un “inizio” di flat tax o tassa piatta. Le notizie meno buone, però, per i due vicepremier del Movimento 5 stelle e della Lega sono che, sempre stando alle dichiarazioni dell’inquilino di Via XX settembre, la medesima manovra non dovrà generare alcun dubbio sulla sostenibilità del debito e, in generale, le misure dovranno essere portate avanti con gradualità. In altri termini, sembra difficile, secondo la visione di Tria, che provvedimenti come il reddito di cittadinanza e la flat tax possano essere fin da subito applicati in maniera estensiva come i due partiti di governo desidererebbero.
“La manovra – ha detto Tria parlando a Confcommercio della Legge di bilancio – deve essere di crescita ma non deve lasciare dubbi sulla sostenibilità del debito. Quando abbiamo chiesto la fiducia c’è stato anche questo, di proseguire sul sentiero di discesa del debito per conservare la fiducia degli investitori, ma anche dei risparmiatori, perché dobbiamo difendere i risparmi degli italiani dall’aumento dei tassi. Ho giurato nell’interesse della nazione, non di altri, poi ognuno può avere la sua visione dell’interesse della nazione ma abbiamo giurato tutti”.
Quanto ai contenuti, il ministro dell’Economia ha fatto sapere che la manovra prevedrà interventi per affrontare il problema sociale, come il reddito di cittadinanza, fortemente voluto da M5s, “per permettere più facilmente le trasformazioni del tessuto produttivo che creano problemi transitori nel tessuto sociale”. Il disegno del governo “al di là delle etichette va in quella direzione”, ha assicurato Tria.
Il primo impegno della manovra, però, è quello di “andare verso la riduzione della pressione fiscale”. A questo proposito, il ministro dell’Economia ha spiegato che per il primo anno la flat tax, cavallo di battaglia della Lega, “andrà incontro alle piccole imprese”, mentre “negli anni successivi affronteremo il problema Irpef”. Insomma, ci vorrà ancora un po’ prima di intervenire sull’imposta sui redditi delle persone fisiche, per la quale nell’accordo di governo tra Lega e M5s si prevedevano due aliquote fisse (essendo due e non una già risulta difficile parlare di tassa piatta) del 15 e del 20 per cento.
Nel frattempo, il 27 settembre rappresenta un giorno importante perché è attesa la nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza). “Domani saranno presentati i famosi saldi”, ha detto Tria mercoledì 26, prima di aggiungere che in ogni caso il vero tema è “come mantenere i conti in ordine e favorire la crescita economica. Questo il programma che si sta mettendo a punto”, ha assicurato. Tra i punti dell’aggiornamento del Def più controversi, c’è il rapporto tra deficit e Pil: se Tria sembra essersi impegnato con l’Europa a non andare oltre l’1,6%, la Lega e Di Maio spingono per posizionarsi in area 2 per cento. A breve si scoprirà chi ha avuto la meglio.

Comments are closed.