Press "Enter" to skip to content

Il Centro Congressi cade a pezzi: niente campionato di scacchi ad Acqui Terme

Acqui Terme – Niente scacchi ad Acqui. I campionati italiani under 16, evento che ormai da tempo attirava quasi duemila persone ogni anno nella città termale e che avrebbe dovuto tenersi dal 29 giugno al 6 luglio, quest’anno non si faranno.
Tutto saltato a causa della decisione di Palazzo Levi, sede del Comune, di chiudere il Palacongressi di zona Bagni. Una scelta obbligata da parte del primo cittadino, Lorenzo Lucchini (nella foto), a causa della mancanza del certificato di idoneità statica della struttura, costruita dieci anni fa dalle passate amministrazioni, all’interno della quale la comparsa di alcune crepe e il crollo di un controsoffitto lo scorso aprile avevano spinto ad una serie di verifiche.
Una vicenda che ha tenuto banco fino a gennaio quando l’amministrazione ha deciso definitivamente di chiudere la struttura a causa, come detto, della mancanza del certificato di collaudo e che non ha mancato di scatenare furibonde polemiche in consiglio comunale con interventi al vetriolo dell’Assessore al Bilancio, Mario Scovazzi e del primo cittadino Lorenzo Lucchini nei confronti della passata amministrazione di centrodestra guidata dall’allora sindaco Bertero, responsabile del degrado in cui versa la città.
“Penso che il Centro Congressi – aveva detto Scovazzi – possa considerarsi una storia emblematica, ma estremamente utile per comprendere come sia stata gestita per anni la città di Acqui Terme. Si è spesso agito nel nome del facile consenso o per la gratificazione del proprio narcisismo politico, incuranti del bene comune, in quanto sono stati del tutto assenti i controlli o sono stati effettuati male. Come risultato oggi abbiamo edifici che necessitano di numerosissimi interventi di manutenzione straordinaria, per cui si continuano a investire i soldi della comunità. Spesso tali strutture sono anche inutili, perché non utilizzabili nelle condizioni per cui sono state progettate o dannose in quanto eccessivamente onerose per tutti noi”.
“Vista la situazione del Centro Congressi – ha replicato il sindaco Lucchini – trovo davvero incredibile che ci siano soggetti facenti parte delle precedenti amministrazioni che si sentano autorizzate a infangare la mia Giunta. Fango che arriva proprio da chi, a vario titolo, ha determinato lo stato di cose in cui ora giace la città”.
Una questione, quella del Palacongressi (a sinistra), che ha tenuto banco per giorni e alla fine il “caso” ha impensierito la Federazione Scacchistica, che aveva affidato l’organizzazione del campionato al comitato Scaccomattissimo di Torino che si occupava dell’organizzazione.
Entro il 31 gennaio erano state richieste garanzie da parte della Federazione ma il Comune non è riuscito a soddisfarle, neanche quando ha proposto alcune sedi alternative fra le quali il Palazzetto dello Sport “Mombarone”.
Da parte sua Scaccomattissimo dichiara: “La Federazione aveva chiesto a noi di fare da garanti ma non abbiamo avuto la forza di prenderci responsabilità. Così, come organizzatori abbiamo dovuto firmare la rinuncia. Non diamo colpe a nessuno ma siamo amareggiati. Avevamo lavorato molto, c’erano già accordi con alberghi e strutture per accogliere gli ospiti”.
E anche l’Associazione Albergatori non risparmia critiche nei confronti dell’amministrazione: “per noi e per Acqui sarà un danno enorme, parliamo di mancati introiti per almeno 700.000 euro, indotto compreso. Un disastro, senza contare il danno di immagine. Siamo pronti a chiedere al Comune, che avrebbe dovuto fare di tutto per evitare questa situazione, lo scomputo delle tasse come risarcimento danni”.
Insomma, alla fine il Campionato si farà altrove. Voci di corridoio dicono in Abruzzo, a Montesilvano, provincia di Pescara, città su cui Acqui, quando ancora si era in fase di organizzazione, era riuscita ad imporsi.

Comments are closed.