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Alberto Cirio e l’occupazione del Piemonte

Torino (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e stavolta mi tocca scrivere sulla brutta storia della giunta regionale piemontese retta dal governatore, amico di Fernandel (Ugo Cavallera nella foto), Alberto Cirio (Forza Italia), che conta 11 assessori. Sono pochi, sono tanti? Premesso che per chi scrive sono sempre troppi, anche se non esiste una regola fissa, sappiamo solo che per determinare il numero degli assessori nei Comuni si calcola un terzo dei consiglieri e per analogia estensiva in Piemonte, essendo 50 i consiglieri, gli assessori dovrebbero essere meno di 16, governatore compreso, mentre oggi sono 12. Tutto bene quindi? Un fico secco. Chi scrive è per l’abolizione immediata di regioni e province sostituite da prefetture. Mi spiego: si elegge direttamente il capo dello stato e 300 deputati di una camera (l’altra deve essere abolita). Quindi in base ai risultati elettorali nasce un governo che nomina 20 prefetti regionali e 45 prefetti provinciali (dimezzando le attuali province che sono 88). I Comuni non possono avere meno di 5000 abitanti e saranno retti da sindaci e consigli comunali eletti dal popolo. Stessa cosa per le aree metropolitane. Risultato? Straordinario: niente governatori, assessori, consiglieri provinciali, portaborse, segretari, facenti funzione, impiegati, addetti stampa; niente presidenti provinciali, assessori provinciali, consiglieri provinciali con relativi portaborse e codazzi di faccendieri. Il risparmio senza tutta questa gente da pagare per non fare niente sarebbe di oltre 100 milioni all’anno per lo Stato Italiano, cioè per tutti noi. E invece siamo sempre qui a giocare col Manuale Cencelli, mentre Fernandel mette sull’attenti il sindaco Cuttica per piegarlo ai suoi desiderata in merito all’assunzione in Amag dei suoi raccomandati quali la Vittoria Colacino (foto a lato) ex assessora tortonese e la figlia di Vanni Lai che saranno (forse, chissà, può darsi, non si sa mai, staremo a vedere, speriamo di no) assunte in Amag con un sostanzioso stipendio mensile a quattro cifre per scaldare la sedia.

Due alessandrini in Giunta
E grazie al Manuale Cencelli in Regione saranno due gli alessandrini a ricoprire la carica di assessore nella nuova giunta varata oggi dal neo Presidente Alberto Cirio: Marco Protopapa, che si occuperà di cibo e agricoltura, e un altro esponente della Lega, Vittoria Poggio, vice Presidente della Confcommercio di Alessandria locale e da oggi assegnataria di tre deleghe di peso come commercio, turismo e cultura, oltre che vice Presidente della Regione. È chiaro che siamo partiti col piede sbagliato perché un assessore che si occupa contemporaneamente di tre comparti così diversi come commercio, turismo e cultura farà male perché non può essere competente in tutti e tre a meno che non abbia la testa di Pico della Mirandola.
Ma la scelta di Cirio, più che per la competenza degli assessori, si distingue per una massiccia rappresentanza delle province, nonché per la presenza di molti amministratori locali, in particolare sindaci di piccoli comuni. Insomma il langhett Cirio, consigliato certamente dal mandrogno Fernandel, ha pensato bene di occupare il Piemonte più che di amministrarlo.
Nella squadra, operativa dal prossimo lunedì, saranno infatti ben quattro gli assessori scelti fra primi cittadini o ex tali: Luigi Genesio Icardi da Santo Stefano Belbo (Cuneo) alla sanità, Marco Cabusi da Canelli (Asti) alle infrastrutture, Fabio Carosso da Coazzolo (Asti) a occuparsi di urbanistica e montagna, ed Elena Chiorino da Ponderano (Biella) con deleghe a istruzione, lavoro e formazione. Tutto ciò a riprova di una certa volontà a riconoscere valore all’esperienza di chi amministra i piccoli centri.

Torino dimenticata
Ma per quanto riguarda Torino? Se infatti alla lista dei “provinciali” fin qui nominati aggiungiamo il novarese Matteo Marnati ad occuparsi di ambiente, innovazione e ricerca, quel che balza agli occhi è che Torino si aggiudica stavolta solo tre assessorati, di cui uno soltanto di prima fascia, ovvero quello di Andrea Tronzano di Forza Italia al quale spettano bilancio e attività produttive (vale a dire industria, artigianato, cooperative e attività estrattive). C’è poi l’eterno Roberto Rosso ora di Fratelli d’Italia (li ha girati tutti), che l’ha spuntata nonostante la preferenza che pare Ciro avesse per Maurizio Marrone, e che curerà i rapporti con il Consiglio Regionale, gli affari legali, il contenzioso, i diritti civili e la semplificazione, e infine il leghista Fabrizio Ricca, che non ha ottenuto la presidenza del Consiglio Regionale ma si occuperà di sport, giovani, polizia locale, partecipate, internazionalizzazione, rapporti internazionali e post olimpico. Tutto dentro lì.
E io pago.

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