Press "Enter" to skip to content

Il ministro Bonisoli dice che i grillini sono più colti dei leghisti e cita Bob Marley e le sue canne: ecco perchè Salvini stravince

Roma (Niccolò Magnani) – Uno scatenato Alberto Bonisoli, ministro grillino della cultura, si è presentato nel “covo” dei ragazzacci di “Un giorno da pecora” Il talk show più irriverente della radiofonia italiana con Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, su Rai Radio 1, sbilanciandosi su sfratto Morgan, la sua musica preferita, le canne e la droga, partendo però dal suo ambito, la cultura con una neanche tanto velata critica ai “compagni” di governo della Lega. Al Ministro M5s si chiede se vi sia più cultura nel Carroccio o nel Movimento 5 Stelle. Risposta scontata: “Direi Cinquestelle, per storia, per un’attenzione diversa”. Giorgio Lauro insiste e punzecchia spiegando che Salvini è comunque un uomo di cultura, e allora Bonisoli bonariamente commenta: “Ha una sua cultura, come ognuno di noi. Ad esempio ho visto che gli piace Vasco Rossi”. Gli esempi messi in campo da Bonisoli? Gli AC/DC, Bob Marley e le canne: “Me ne sono fatta solo una, per provare, nel 1981, con un paio di miei amici ad Amsterdam, ma preferisco il Lambrusco”. Sui gusti musicali poi il Ministro della Cultura si scatena: “Mi piacciono gli Ac/Dc, che canto sotto la doccia. Anzi, più che cantare faccio i versi… il concerto più estremo che ho visto è però quello di Bob Marley a Milano, nel 1980, a San Siro. Vi dico solo che ad aprire il concerto c’era Pino Daniele”.
Sempre ad “Un Giorno da Pecora” il Ministro Bonisoli va a ruota libera e dallo sfratto di Morgan: “Se anche fosse una casa-museo, Morgan sarebbe dovuto uscire comunque. Forse in quel caso sarebbe potuto restare come guardiano”, fino a Lino Banfi, confermato candidato all’Unesco: “Sono contento che abbia accettato, l’ho conosciuto, è una persona di cuore. Secondo me all’interno di questo comitato può darci una buona dose di saggezza popolare, diciamo”. Leggero accenno invece al tema più importante di quest’ultimo periodo per il MIBAC, ovvero la riforma della cultura con annessa riorganizzazione voluta dallo stesso Bonisoli: creazione di un’unica stazione appaltante, nuova disciplina sui prestiti delle opere d’arte ma anche revisione del provvedimento Franceschini del 2014 con alcuni musei che finiranno di essere in autonomia dal MIBAC (ovvero la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il Parco Archeologico dell’Appia Antica).

Comments are closed.