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Barosini: per consentire il vero cambiamento in politica occorre introdurre lo spoils system

Alessandria (a.r.) – L’Assessore Barosini lo dice chiaramente: “Nel mio piccolo mi farò parte attiva affinché si raggiunga un corretto equilibrio di potere fra politica e parte tecnica”. Il che significa, come si può intuire già da precedenti dichiarazioni circa due avvisi pubblici emanati dal suo assessorato senza che nessuno si consultasse con lui, porre al centro del dibattito una domanda assai scomoda proprio in quanto scontata nella risposta: il vero potere in Italia l’hanno i politici o i burocrati? Tutto (o quasi) fa pensare l’abbiano i burocrati, i quali, in un Paese dove si addita lo spoils system come una pratica da manicomio, hanno l’opportunità di mettere i bastoni fra le ruote alla politica come e quando vogliono.
Negli Stati Uniti, portati sempre in palmo di mano tanto a destra quanto a sinistra in conseguenza di una dominazione che dura di fatto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (si pensi se un Paese con oltre 100 basi militari di altro Paese istallate su territorio nazionale possa dirsi autonomo nella propria politica), lo spoils system lo praticano eccome, ma su questo si glissa perché fa comodo così. Molto meglio rimanere con le gambe affondate nella palude fino alle ginocchia, ma non certo per i cittadini, che di governi e amministrazioni perennemente impantanati (con tutte le conseguenze del caso) ne han piene le tasche.
E Barosini sembra in qualche modo dello stesso avviso: “Le norme che furono modificate sull’onda emotiva scaturita dalle vicende dei primi anni ‘90 necessitano di un riequilibrio”. Il che, ovviamente, non significa rinunciare ad un sistema di pesi e contrappesi a tutela delle varie parti in causa, ma semplicemente prendere atto che “coloro che vincono le elezioni, per svolgere al meglio il loro mandato, devono poter effettuare cambiamenti all’assetto tecnico. L’uniformità in quanto a visioni strategiche della parte politica e di quella tecnica è fondamentale, altrimenti il minimo che può capitare è il verificarsi di lungaggini che inevitabilmente si ripercuotono sulla qualità del servizio offerto ai cittadini”.
Solo che, ai buoni propositi dell’Assessore, toccherà vedere se farà eco la Giunta. “Verificheremo la cosa al più presto – ribadisce Barosini –. Io porterò questo tema nel tavolo dei segretari cittadini e provinciali, auspicando ovviamente una condivisione. Poi si vedrà”.
Ma Barosini tiene anche a sottolineare che il suo appello degli ultimi giorni nasca anzitutto da esigenze di trasparenza: “I consiglieri comunali, ma anche gli stessi cittadini e i giornalisti, devono essere sempre informati circa l’attuazione di una gara, di un sorteggio o quant’altro. Ma seppure la legge già stabilisce determinati termini di trasparenza, io trovo che poi, nei fatti, la comunicazione sia tutt’altro che efficace e puntuale”.
Insomma, una bella sfida, anche perché qui si parla di modificare un andazzo di lungo corso e di risolvere problemi che devono essere affrontati necessariamente a livello governativo prima che nelle amministrazioni locali.
Che sia proprio Alessandria ad inaugurare la “rivoluzione”?

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