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È impossibile cambiare sesso: le confessioni di un transessuale transfobico

di Walt Heyer (nella foto) – Il tasso di suicidi tra i transgender risulta essere di quasi dieci volte superiore a quello della popolazione generale. Essi affrontano un conflitto psicologico ed emotivo con dei sentimenti molto intensi e si sentono spinti a cambiare il loro aspetto tramite importanti interventi di chirurgia estetica. Si sottopongono a mesi, persino anni, di trattamenti ormonali e, come punto di arrivo finale, modificano chirurgicamente i loro genitali. Oggi alcune donne che si vedono in giro sono in realtà uomini, e alcune persone che sembrano uomini sono in realtà donne. Sono comunemente chiamati gender variant, transessuali o transgender.
I media chiamano la procedura di chirurgia transessuale “chirurgia di cambiamento di sesso”, ma il termine è fuorviante, perché è impossibile cambiare, attraverso la chirurgia estetica e gli ormoni, il genere di nascita di chiunque. Sulla carta, però, il cambiamento si può eseguire facilmente e, in effetti, è solo qui che si registra il cambiamento di sesso: sui certificati di nascita e sulle patenti di guida.
Purtroppo, ad anni di distanza dall’intervento, molti si pentono della trasformazione subita, ma questo i media non lo dicono. Per anni siamo stati bombardati da storie (in realtà messaggi promozionali) che esaltano il cambiamento di genere, mentre si tralascia di riportare l’alto tasso di suicidi tentati e compiuti e l’alta mortalità occorsa come diretta conseguenza della chirurgia di cambiamento di genere.

Giù la maschera
La maschera, ora, è stata tolta. Un’indagine condotta su 7.000 persone transgender pubblicata nell’ottobre 2010 rileva che il tasso di suicidi tra le persone transgender, pari al 41%, è di oltre 25 volte superiore al tasso rilevato nella popolazione generale, che è dell’1,6%. E per le persone transessuali di età compresa tra i 18 e i 44 anni il tasso di tentati suicidi è risultato pari al 45%.
Sulla base delle chiamate effettuate in momenti di crisi, ricevute in un periodo di cinque anni, su un sito web, la cui mission è “abbassare lo spaventoso tasso di suicidi e fornire supporto online a tutte le persone transgender e alle loro famiglie”, vengono fatte le seguenti stime di mortalità: “In base alle nostre conversazioni con 9 milioni di utenti e a oltre 2 milioni di e-mail, stimerei che il tasso totale di mortalità tra i transgender sia compreso tra il 60% e il 70%, e sto facendo una stima prudente…”. Lo stesso sito spiega quanto sia difficile elaborare una stima sulla mortalità tra le persone transgender: “I tassi di mortalità tra le persone transgender sono difficili da stimare, perché le famiglie spesso non segnalano che i figli deceduti erano transessuali”.

La vita diventa un inferno
Inoltre le morti dovute a un uso illegale di ormoni e alle sue complicazioni non sono riportate, perché non ci si rivolge al medico. Gli ictus, gli attacchi cardiaci, i rischi legati alle iniezioni di silicone e le trombosi venose profonde sono problemi comuni. Ci sono anche migliaia di casi di violenza non segnalata che conducono alla morte.”
Un altro sito di supporto per transgender parla del suicidio in questo gruppo di persone: “Il tasso di suicidi a livello nazionale è di 3 ogni 100.000 persone. Il tasso di suicidi tra i transgender-transessuali corrisponde al 31% di tale gruppo. Oltre il 50% dei transessuali tenta almeno una volta il suicidio prima del ventesimo compleanno. Ancora più numerosi sono quelli che si fanno del male quotidianamente, infliggendosi delle ferite o compiendo altri gesti autolesionistici. Il 90/95% delle persone che tentano il suicidio soffre di un qualche disturbo legato all’umore o all’abuso di sostanze”.

Le presunte vessazioni non c’entrano
Gli attivisti del cambiamento di sesso direbbero che i suicidi sono la diretta conseguenza delle vessazioni subite, alle quali si attribuiscono spesso di questi tempi tutte le responsabilità. I fautori del transgenderismo dicono anche che sono la mancanza di accettazione dei transgender e la difficoltà di essere gender variant in una società di eterosessuali a condurre al suicidio, ma, come rilevato dal secondo sito di supporto citato, le persone transgender fanno del male a se stesse, infliggendosi delle ferite o ricorrendo a pratiche autolesionistiche, e questo indica profondi problemi psicologici irrisolti. Le stime dei tentati suicidi tra i transgender oscillano ampiamente: si va dal 20% al 50%, a seconda del gruppo di studio e dell’area geografica in cui è condotta la ricerca. (Le fonti governative non registrano dati statistici relativi alle persone transgender). Ma, indipendentemente da dove esso si collochi all’interno di questo intervallo, l’alto tasso di mortalità dovrebbe allarmarci tutti e costituire prova certa che il cambiamento di genere non è né sicuro né efficace come trattamento per i disturbi di genere o per la depressione.
Quando mi resi conto per la prima volta del tasso di suicidi, ne volli conoscere le ragioni, specialmente perché il cambiamento di genere viene dipinto come il trattamento ottimale per la popolazione transgender.
Ciò che ho scoperto è sconvolgente e molto allarmante.

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