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Laminae Cantus in concerto il 20 ottobre ad Alessandria al Museo Etnografico “C’era una volta”

Alessandria – Domenica 20 ottobre al Museo Etnografico “C’era una Volta”, Piazza della Gambarina 1, con inizio alle 17 e ad ingresso libero, sarà il concerto di Laminae Cantus ad aprire la XXI Edizione di “Parole, Suoni e Colori”.
Dopo il successo della scorsa settimana all’Associazione Mozart Savona, torna l’originale progetto di Emanuele Cedrone dedicato alla Melodiosa.
Insieme a Cedrone ci sarà la pianista Livia Rigano, una delle collaboratrici storiche e più assidue di Laminae Cantus.
Il repertorio di Laminae Cantus per questa domenica alessandrina è davvero stimolante per la varietà della proposta e per l’occasione.
Cedrone e Rigano infatti hanno immaginato un programma “lunare” dal titolo Le Voyage dans la Lune – Concerto dedicato al 50° dell’allunaggio: come dichiara Cedrone: “abbiamo pensato che sarebbe stato riduttivo concentrarsi solo sul corpo celeste colonizzato dall’umano piede. Grossolano errore sarebbe non considerare la scenografia tutt’intorno: la notte, le stelle, i sogni, le speranze, le paure, gli amori di quel momento fatidico…” e quindi ecco: Bellini (Vaga luna – arietta), Chopin (Notturno Op.9 n°2), Debussy (Nuit d’etoile – lied), Beethoven (Chiaro di Luna), Mozart (La regina della notte dal flauto magico), Schumann (Traumerei dalle Kinderszenen), ancora Bellini (Casta Diva), infine Puccini (Nessun dorma), ovviamente riletti da melodiosa e pianoforte.
“L’allunaggio è cosa da scienziati, noi siamo musicisti – continua Cedrone – e una volta capito che atterrando su di essa non avremmo fatto del male ai suoi occhi, come Méliès suggeriva, ci sentimmo al sicuro e pronti ad immaginare e ad intraprendere da lì a poco una Odissea spaziale, accogliendo Ziggy immaginando un futuro migliore che fosse subito presente… e nulla fu più come prima”.
“La mia passione per la Melodiosa arrivò come una sorta di folgorazione quando la sentii e la vidi per la prima volta verso la metà degli anni 2000 nel film Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet. Era suonata dal protagonista e io rimasi letteralmente rapito dal suono. Cominciai ad informarmi e conobbi dei gruppi in rete di musicisti e amatori da tutto il mondo, mi si aprì un universo: dal come fosse possibile farla suonare, alle possibilità espressive, gli autori che l’avevano usata, i film in cui era presente nella colonna sonora etc. Laminae Cantus nasce dalla mia esigenza di riscattare uno strumento preso mai troppo sul serio dai più, relegato a simpatico effetto rumorista e poco altro, costretto da sempre a fare da contorno. La Melodiosa nasce da un’intuizione e da una necessità, come tutti gli atti artistici: quella di poter avere uno strumento melodico là dove non ce n’erano altri oltre la voce e che fosse di facile reperibilità”.
Laminae Cantus nasce proprio per divulgare la storia, il suono e le possibilità espressive della Melodiosa. La sega musicale è uno strumento nato dalla sega da falegname intorno alla seconda metà dell’Ottocento e molto in voga fino agli anni ’30 del Novecento. Costruita con peculiarità tecniche che la allontanano totalmente dall’oggetto natale, è oggi indiscutibilmente uno strumento musicale, pur mantenendo filologicamente l’estetica originaria.
Marchigiano, classe 1980, diplomato in percussioni afrocubane, polistrumentista, esecutore, arrangiatore e compositore nei Sursumcorda, Emanuele Cedrone fonda Laminae Cantus nel 2014.
Il grande pubblico lo scopre nel 2015 grazie alla partecipazione a Italia’s got Talent.
Nel corso degli anni Laminae Cantus si esibisce in Italia e all’estero, catturando l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per l’originalità della proposta, la scelta del repertorio, il suono evocativo che arriva dal profondo della materia, con uno strumento controverso che percorre da sempre le vie meno battute della storia della musica.
“Attraverso la Melodiosa posso cantare un repertorio che ho sempre amato, quello operistico, con storie struggenti e melodie meravigliose, che caratterizza l’Italia nel mondo e la rende subito comprensibile e riconoscibile, in più ho uno strumento assolutamente fuori dall’ordinario che però fa parte in qualche modo della vita di ognuno di noi”.

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