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La vera catastrofe è Greta

di Giusto Buroni – Non farà paura a nessuno qualche operazione aritmetica a sei cifre, visto il bombardamento di “miliardi di tonnellate di CO2” operato da giornali e TV con le notizie sul “clima che cambia a causa dell’aumento di temperatura”. Ecco come si misura la temperatura oggi: si mediano i dati di 7000 stazioni meteo (alcune galleggianti): un’inezia, per 510 milioni di kmq di cui 150 sono terre emerse. Pur rinunciando (scioccamente) a misurare la temperatura in mare aperto, ogni stazione serve in media un quadrato di quasi 140 km di lato, una grossa regione italiana con montagne, pianure, laghi e fiumi, come pretendere che la temperatura di Milano o Sondrio rappresenti in ogni momento la media della Lombardia. A metà del 1800 le stazioni nel mondo non erano neanche un quarto, eppure “gli scienziati” concordano su un aumento costante, e accelerato, della temperatura media mondiale, misurata con la precisione di un decimo di grado (Celsius). Non occorre procedere oltre (carotaggi antartici ecc.) per capire su quali dati inconsistenti si basi la “comunità scientifica” gestita dall’ONU, per condannare stili di vita e predire catastrofi. “Ma i ghiacciai fondono…”. Ragione di più per studiare con rigore il fenomeno, scoprirne le cause, analizzarne le conseguenze e adottare rimedi efficaci. In 200 anni di piagnistei e terrorismo si è fatto il contrario di tutto ciò: il massimo che scienza e filosofia hanno espresso è Greta Thunberg con i suoi ineffabili emuli. E questa è la vera catastrofe.

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