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Meglio gay che sovranisti: così Papa Bergoglio “riscrive” la Bibbia “contro” Salvini

da Libre – Qual era il peccato di Sodoma? Per quale motivo il Dio dell’Antico Testamento fece piovere “zolfo e fuoco” su di essa e la distrusse “con tutti gli abitanti e la vegetazione del suolo”? Chi pensa che il grande vizio dei sodomiti fosse la sodomia, non ha capito nulla. Perché è vero che “gli uomini di Sodoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore” (Genesi 13:13), però la loro perversione, scopriamo adesso grazie ai teologi di Jorge Mario Bergoglio, era la difesa dei confini, il rifiuto di accogliere gli immigrati. “In una parola, quello che oggi va sotto il nome di sovranismo – scrive Fausto Carioti su Libero -. Contrordine fedeli, dunque”.
Bella Ciao cantata in chiesa e l’anatema del vescovo di Mazara secondo cui “chi è con Salvini non può dirsi cristiano” sono fenomeni superficiali. “La rivoluzione in atto nella Chiesa è assai più profonda, punta a dare ai cristiani una nuova dottrina – scrive Carioti -. Se andrà in porto o meno lo vedremo, ma il tentativo è smaccato e lo conferma ‘Che cosa è l’uomo?’, ambiziosissimo libro di 330 pagine [appena stampato dalla Libreria editrice vaticana e scritto dalla Pontificia Commissione Biblica] su richiesta del Papa in persona”, ha fatto sapere il gesuita Pietro Bovati, segretario della stessa commissione e allievo di Carlo Maria Martini.
Gli autori, spiega “Libero”, presentano il volume come “un’interpretazione fedele dell’intera Sacra Scrittura riguardo al tema antropologico”, ma così dicendo peccano di falsa modestia. “In quelle pagine – scrive Carioti – c’è il tentativo di adeguare ai tempi nuovi la Bibbia e con essa l’intera Chiesa, relativizzando insegnamenti che per due millenni sono sembrati assoluti ad apostoli, Papi e fior di teologi, e spostando l’attenzione su altri gravissimi scandali, tipici della morale bergogliana”.
Proprio nelle pagine dedicate a Sodoma questo disegno modernista è più evidente.
“Qual è stato in realtà il peccato di Sodoma, meritevole di una così esemplare punizione? I dotti della commissione pontificia assicurano che esso non era la trasgressione sessuale praticata nei confronti di persone dello stesso sesso, nonostante l’abitudine della casa fosse quella. Del resto, spiega qualcuno di loro, “non troviamo nelle tradizioni narrative della Bibbia indicazioni concernenti pratiche omosessuali, né come comportamenti da biasimare, né come atteggiamenti tollerati o accolti con favore”.
Secondo Carioti, si ignora quindi il passo del Levitico in cui si legge: “Non giacerai con un maschio come si fa con una donna, è una cosa abominevole, e si prevede la condanna a morte per i trasgressori.
Però gli studiosi di Bergoglio sembrano considerarlo un ammonimento secondario: Non si ha notizia che tale sanzione sia mai stata applicata, affermano. Possiamo ritenere che la normativa del Levitico intendesse tutelare e promuovere un esercizio della sessualità aperto alla procreazione, in conformità con il comando del Creatore agli esseri umani. Poche parole – sintetizza Carioti – per distruggere due millenni di certezze. Sulla gravità dell’atto omosessuale si erano espressi, tra i tanti, l’apostolo Paolo, escludendo i sodomiti dal novero di coloro che erediteranno il regno dei cieli, il Concilio di Trento e un certo Giovanni Paolo II, che nell’enciclica Veritatis Splendor inserì la sodomia tra gli atti ‘irrimediabilmente cattivi’”.
Le cose, però, devono essere cambiate. La vera offesa degli abitanti di Sodoma agli occhi di Dio, ci informano i biblisti bergogliani nel loro libro, fu infatti avere rifiutato di accogliere i due angeli inviati dal Signore sotto forma di viandanti stranieri. Secondo loro quel racconto illustra un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza nei confronti del forestiero, comportamento giudicato gravissimo e meritevole perciò di essere sanzionato con la massima severità.
Per loro “il rifiuto del diverso, dello straniero bisognoso e indifeso, è principio di disgregazione sociale, avendo in se stesso una violenza mortifera che merita una pena adeguata”.
Sodoma è trasformata così in “un caso di porti chiusi ante litteram”, commenta il portale cattolico “La Bussola”, il primo a denunciare l’operazione. E “l’ossessione immigrazionista della Chiesa bergogliana diventa criterio esegetico del testo sacro”.
“In questo modo – chiosa Carioti – il cerchio si chiude e noialtri peccatori sappiamo qualcosa in più: la Bibbia non condanna la sodomia, però ritiene la distruzione di una città pena consona per chi non apre le porte agli immigrati. Salvini e quel 31% di italiani – tantissimi dei quali cattolici – che stanno con lui sono avvisati, saranno trattati come sodomiti”.
Per sdoganare teologicamente l’omosessualità, ferocemente discriminata per secoli, c’è dunque bisogno di creare un nemico alternativo? Peraltro, svariati biblisti concordano su un punto: insieme alle altre tre città della Pentapoli nella regione del Mar Morto, Sodoma e Gomorra furono spietatamente punite da Yahwè per una colpa essenzialmente politica: l’aver disobbedito al capo supremo. In cosa?
“È evidente che Sodoma, Gomorra e le altre città della regione – sostiene il biblista Mauro Biglino – furono colpite in modo devastante per una ragione eminentemente politica: stavano per cambiare alleanze, abbandonando quella con Yahwè. Il personaggio Yawhè non è in alcun modo un Dio: non è onnipotente, né onnisciente, né immortale. È solo uno dei tanti Elohim di cui la Bibbia parla, come Kamosh e Milkom, che guidavano altre tribù ebraiche in concorrenza con i seguaci di Yahwè, gli israeliti. La Bibbia – per il biblista torinese – è piena di guerre tra tribù, con Yahwè da una parte, opposto ai suoi concorrenti. Chi erano gli Elohim, scambiati per divinità? Esattamente non lo sappiamo. Nessuno conosce il significato di quella parola, poi tradotta con il termine “Dio” in epoca successiva, quando nacque la religione”.
In origine, la Bibbia – in cui sono assenti i concetti di divinità, anima e spiritualità – prefigura una situazione di pluralismo: in un passo, agli Elohim il loro capo (Elyon) ricorda che fanno male a essere prepotenti con gli umani, perché un giorno moriranno, come loro.
“Quando gli Elohim smisero di essere visibili – spiega ancora Biglino -, si affermò una sorta politeismo enoteistico, cioè un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso tutto il culto: Gli dèi sono tanti – scriverà secoli dopo lo stesso San Paolo – ma noi ne seguiamo uno solo. Il problema? L’istituzione religiosa ignora deliberatamente il significato letterale del testo biblico deformandolo all’occorrenza per far dire alla Bibbia quello che la politica del momento suggerisce”. Sodoma? Fu distrutta con l’arma del terrore scagliata dal cielo, perché stava tradendo l’alleanza militare con Yahwè. I testi mesopotamici descrivono gli effetti della micidiale “arma del terrore”, una sorta di “nube nucleare” che fece strage fin nella valle dell’Eufrate. I testi indiani parlano di “tejas-astras” armi a energia diretta. Gli studiosi della paleo-astronautica sostengono le divinità antiche altro non fossero che gli antenati degli odierni extraterrestri. Il vescovo cristiano Eusebio di Cesarea dà credito al fenicio Sanchuniaton, vissuto nel 1200 avanti Cristo, secondo cui la casta sacerdotale fabbricò le religioni per mascherare la vera identità di quelle “divinità” dispotiche e pericolose. La stessa Bibbia è stata costantemente manomessa fino all’epoca medievale di Carlomagno, piegando i versetti antichi alle più disparate interpretazioni “politiche”. Singolare che tuttora, nel 2019, si ricorra al racconto di Sodoma e Gomorra (privo di fonti, come tutto l’Antico Testamento) per intervenire in modo nettissimo nell’ordinaria politica italiana.

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