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Alessandria: previsto un investimento di circa 5,5 milioni di euro per il depuratore del Rione Orti

Alessandria – Il 28 gennaio 2020 è iniziata la fase di avvio e gestione provvisoria delle nuove linee di trattamento biologico del depuratore di Alessandria Orti. Inizialmente le nuove linee tratteranno circa il 20% dei reflui in arrivo, mentre la restante parte è trattata nelle due vecchie linee e, nel giro di sei mesi, saranno in grado di trattare il 40% degli effluenti prodotti dalla Città di Alessandria, lasciando il 60% alle vecchie linee, con grande efficienza e senza emissioni odorigene.
Se n’è parlato stamane a partire dalle 11 nel corso della visita al depuratore del Quartiere Orti in Viale Milite Ignoto organizzato da Amag Reti Idriche. Per l’occasione sono intervenuti Davide Buzzi Langhi, vice sindaco di Alessandria, assessore alle partecipate; Paolo Borasio, assessore all’ambiente (nella foto); Alfonso Conte, amministratore unico di Amag Reti Idriche; Giuseppe Righetti, direttore settore ambiente e depurazione di Amag Reti Idriche; Lorenzo Masuelli, responsabile settore ambiente e depurazione di Amag Reti Idriche

I primi interventi per eliminare gli odori
In questa fase iniziale i reflui trattati dalle nuove linee sono controllati settimanalmente dal laboratorio aziendale con la supervisione della Provincia di Alessandria e dell’Arpa. Intanto da Amag fanno sapere che proseguono le manutenzioni già programmate alle linee esistenti in modo da completare nel giro di pochi mesi l’ammodernamento e l’efficientamento dell’impianto. Queste manutenzioni richiedono lo svuotamento di alcune vasche di trattamento e, per contenere le emissioni odorigene, sono utilizzati giornalmente prodotti specifici.

Individuate le zone più inquinati
Le concentrazioni di tensioattivi più elevate provengono dal Rione Cristo e dai sobborghi a sud della città.
Dopo la denuncia querela contro ignoti presentata da Amag alla Procura della Repubblica a causa dell’elevata presenza di tensioattivi nei reflui in arrivo al depuratore Orti, Amag Reti Idriche ha provveduto ad effettuare una serie di campionamenti in più punti della rete fognaria per individuare le concentrazioni di tensioattivi più elevate. Secondo quanto fanno sapere dalla multiservizi alessandrina, ad oggi, per lo più risultano provenire dai sobborghi recentemente collettati all’impianto di depurazione.

In attesa dell’intervento tecnico ci si affida a batteri ed enzimi
Intanto, al fine di contenere l’emergenza, è stato acquistato un mix di batteri ed enzimi specifico per il trattamento dei tensioattivi, per cui è in corso l’inoculo controllato nelle linee di depurazione. Non basta perché l’ufficio ambiente dell’Azienda ha avviato una campagna di verifica amministrativa delle utenze industriali e assimilate collettate alla rete fognaria, insieme ad una campagna di verifiche in campo e campionamenti. Sono in corso accertamenti negli impianti di lavaggio veicoli e lavanderie sia dal punto di vista amministrativo che ambientale con prelievo di campioni di reflui e analisi nel laboratorio aziendale.

Prelevati i campioni degli scarichi
Ad oggi sono stati controllate 15 utenze presso le quali sono stati prelevati 12 campioni dei reflui scaricati da quelle in funzione e 3 presentano scarichi non conformi ai limiti dell’autorizzazione allo scarico. Inoltre sono stati rilevati sul territorio tre utenze prive delle autorizzazioni di Legge con conseguente segnalazione agli organi di controllo. In Amag si prevede di concludere i lavori di miglioramento entro il mese di giugno del 2020 e quindi l’impianto di depurazione di Alessandria Orti potrà trattare in modo ottimale anche i reflui in arrivo da Spinetta Marengo, dalla zona Cristo e da Casalbagliano.

Un piano di investimenti per adeguare l’impianto agli standard richiesti
Nel piano degli investimenti Amag Reti Idriche Spa ha previsto un ulteriore investimento per un milione di euro – oltre a quello già previsto di 4,47 milioni di euro – volto alla realizzazione di un nuovo sollevamento iniziale rispettoso delle prescrizioni degli organi di controllo e dotato di un sistema di captazione degli odori e relativo trattamento dell’aria.
Secondo i tecnici, il nuovo sollevamento, diversamente da quanto previsto in precedenza, consentirà di effettuare la grigliatura grossolana e fine dei reflui in ingresso fino a cinque volte la portata in tempo di secca e sarà costruito sotto il piano di campagna. Anche il sistema di raccolta del rifiuto prodotto è posizionato nel sottosuolo e dotato di copertura in modo da azzerare le emissioni odorigene e l’impatto ambientale. È previsto inoltre il mantenimento di funzione dell’attuale sistema di sollevamento e trattamento iniziale dei reflui in modo da poter garantire con continuità il trattamento dei reflui. Infatti, l’impianto, al termine dei lavori sarà dotato di quattro linee di trattamento indipendenti fra di loro e progettate per consentire di far fronte alle necessarie manutenzioni ordinarie ed a straordinarie ed eventuali situazioni di emergenza.

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