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A Noi!

di Andrea Guenna – Chi avrebbe mai detto che il saluto fascista sarebbe tornato di moda grazie al Coronavirus? Ora che le strette di mano sono vietate, l’unico saluto possibile è quello romano. Rivincita storica imprevedibile di San Benito Martire da Predappio. La notizia è di ieri: il Comitato scientifico istituito dal premier Conte (ma perché non torna a fare lo 007 che è meglio per tutti?), consiglia agli italiani – senza distinzioni di fascia rossa, gialla o verde – di mettersi in quarantena volontaria. Il che, tradotto in soldoni, significa rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, niente abbracci, baci e strette di mano. Insomma sembra di essere tornati indietro di quasi un secolo quando il Fascismo andò al potere e istituì il saluto romano abolendo strette di mano e abbracci. Non c’è niente da fare: se metti il Duce in soffitta, rispunta dalla cantina. Gli è che, scherzi a parte, la gente, data l’insipienza dei nostri politici a tutti i livelli, lo sta rimpiangendo. Di certo, e ad onor del vero, bisogna riconoscere che, quando c’era Lui, i servizi pubblici, dai Treni alla Sanità, passando per Assistenza e Previdenza, a differenza di oggi funzionavano alla perfezione.
Forza Meloni!

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