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Da “Liberi e Uguali, Verdi” Torino: anziché promettere querele si ammetta il pasticcio

Dopo tanti errori dobbiamo essere finalmente in grado di fornire i DPI adeguati a tutti

“Anziché promettere querele bisognerebbe ammettere il pasticcio commesso – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi in merito all’intenzione della Regione di rispondere e contrattaccare la trasmissione Report – con le mascherine Miroglio che non erano certificate ma, come ha dichiarato l’Assessore Icardi, distribuite lo stesso per uso sociale e addirittura nelle RSA. A chi sono arrivate esattamente? Anche arrivate ai presidi sanitari e ai medici? Come sono avvenute le certificazioni? Quanto sono costate queste mascherine? Dopo la vicenda delle Miroglio – conclude Grimaldi -, quante mascherine sono state distribuite nelle RSA? ll comitato scientifico e le ASL hanno riconosciuto questa assenza di DPI fra le ragioni del contagio in quelle strutture”?
Ha risposto l’Assessore alla Protezione Civile, Gabusi, confermando che i DPI Miroglio non avevano la certificazione per uso sanitario e che la scelta dell’Assessore Icardi è stata quella “in una fase in cui mancavano le mascherine chirurgiche” di dare comunque le prime 30mila Miroglio lavabili alle RSA. Solo dopo una settimana sarebbero arrivate le mascherine adeguate. Inoltre, al di fuori del contesto sociale, sarebbero state distribuite 2 mascherine Miroglio a ogni medico di base e pediatra di libera scelta, insieme a 10 DPI chirurgici, con la raccomandazione di usare le non certificate non per il lavoro ma solo per i tragitti casa lavoro e altre attività. Delle 600mila mascherine Miroglio solo 100mila sono state pagate, al costo di 1 euro l’una.
“Non abbiamo saputo proteggere chi lavorava per noi là fuori– prosegue Grimaldie i più fragili, ovvero i ricoverati nelle RSA, siamo la Regione che, nonostante due mesi di chiusura forzata, ha di gran lunga il numero più alto di nuovi contagi. A questo punto urge capire se gli ostacoli sono stati superati e se il Piemonte è in finalmente in grado di fornire i DPI adeguati a tutti i medici, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri, i medici di base, i malati, nonché i lavoratori e i cittadini. Da circolare regionale le USCA avrebbero dovuto richiamare tutti i malati e fornire due DPI a persona eppure, se anche le ASL avevano indicazione di fornire le USCA, non risulta che questi dispositivi siano mai stati distribuiti. Ricordiamoci che per una persona in isolamento fiduciario o in quarantena la mascherina è fondamentale anche per convivere con i famigliari. Vogliamo un piano dettagliato su ciò che sta avvenendo in tal senso”.

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