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Da LUV Piemonte: basta meschinità, serve una misura inclusiva: attenzione alla dignità del lavoro, ai rider, ai tirocinanti, agli studenti, agli spazi di coworking e agli indigenti

“Come ho già detto, da giorni le opposizioni tentano di arginare il tentativo della maggioranza di utilizzare la crisi per altri fini e il ‘Riparti Piemonte’ per introdurre misure indegne di deregolamentazione su urbanistica e consumo del suolo e provvedimenti che mettono a rischio l’economia legale del Piemonte. A noi interessa ed è sempre interessato, fin dall’inizio, contribuire a una misura che tuteli i più fragili e le categorie più colpite dall’emergenza Covid. Su questo daremo ancora battaglia lunedì in Aula – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in relazione al Disegno di legge n. 95 “Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid-19” in questi giorni in discussione nelle Commissioni regionali. Dopo la Commissione Bilancio di questa mattina il testo approderà in Aula, dove lunedì le opposizioni ripresenteranno tutti gli emendamenti.
“Abbiamo presentato, ad esempio – prosegue Grimaldi – emendamenti per includere fra i soggetti beneficiari dei contributi a fondo perduto le attività di riprese fotografiche, le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche, il commercio al dettaglio, gli intermediari del commercio, tutti inspiegabilmente esclusi dal Bonus. Ma non solo: anche raccogliendo le preoccupazioni dei sindacati confederali, siamo intervenuti per segnare un punto sulla dignità e la qualità del lavoro, chiedendo che i contributi alle aziende siano erogati previo impegno a non effettuare riduzioni di personale e a tutelare il lavoro stabile e qualificato, e che siano promosse quelle imprese che applicano contratti di solidarietà espansiva per aumentare l’occupazione”.
“Non possiamo tollerare – aggiunge Grimaldi – che ci siano soggetti completamente dimenticati: i tirocinanti, colpiti dalla sospensione del percorso e da un’improvvisa mancanza di reddito, per i quali chiediamo un bonus una tantum di 600 euro; i lavoratori digitali (cosiddetti rider), che da mesi operano là fuori per tutti noi senza che le aziende – a cui spetterebbe – forniscano loro adeguate protezioni: si tratta in questo caso di coprire una mancanza dei datori e assegnare a questi lavoratori un bonus una tantum di massimo 200 euro proprio per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale; gli studenti universitari fuori sede costretti a rimanere all’interno delle residenze universitarie piemontesi, per i quali vogliamo l’emissione di un voucher una tantum a parziale copertura della tariffa di residenzialità; gli autonomi, i professionisti, le microimprese, le startup innovative, gli enti privati senza scopo di lucro che utilizzino spazi di Coworking e Makerspace/FabLab, a cui vorremmo assegnare un voucher di 500 euro per sostenere il costo della fruizione di quei luoghi, che sono occasione per creare reti, collaborazioni tra soggetti e integrazione di competenze”.
“E resta infine il tema più drammatico – conclude Grimaldi – chiediamo di istituire un fondo per le fragilità sociali e gli indigenti con una dotazione di almeno 3 milioni di euro, che integri il contributo emergenziale di 250 mila euro di aprile, altrimenti sarà impossibile provvedere davvero ai bisogni alimentari e di prima necessità di migliaia di persone e famiglie. Speriamo che oggi, da parte della maggioranza, prevalga il senso di solidarietà e di comunità e scompaiano dall’orizzonte opportunismi e mosse meschine”.

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