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Renzi-Berlusconi, più Calenda: nuovo partito di centro (Lib-Lab) al 15%?

Roma (Riccardo Lozzi per Money) – Matteo Renzi e Silvio Berlusconi potrebbero dar vita ad un nuovo partito insieme. Questa volta a rilanciare l’ipotesi è proprio il fondatore di Italia Viva che, in un’intervista a La Stampa, tende la mano a Forza Italia e ad Azione di Calenda. Il discorso di Renzi è strettamente collegato alla riforma della legge elettorale di cui si sta discutendo questi giorni. Infatti, secondo vari rumor, i quattro maggiori partiti (Lega, PD, M5S e Fratelli d’Italia) sarebbero pronti ad accordarsi per un sistema che tenga fuori le piccole forze politiche dal Parlamento.

Nuovo partito Renzi-Berlusconi: nasce Forza Italia Viva?
Dopo il patto del Nazareno, si potrebbe quindi tornare all’alleanza tra Berlusconi e Renzi per realizzare quella suggestione che Mara Carfagna aveva chiamato nel recente passato Forza Italia Viva. D’altronde il centrodestra è sempre più diviso e il Cavaliere su alcune questioni cruciali, come il Recovery Fund, appare più d’accordo con la maggioranza che con il leader della coalizione Matteo Salvini. Secondo alcuni retroscena, diversi deputati e senatori azzurri potrebbero spingere per una soluzione del genere, grazie alla quale si riuscirebbe a mantenere la propria presenza nell’emiciclo, senza schiacciarsi troppo sulle posizione della Lega, indigeribili per una forza nata liberale. Chi non sembra assolutamente convinto nel mettere in piedi quest’alleanza è invece Carlo Calenda. L’europarlamentare nei giorni scorsi ha indirizzato parole di fuoco nei confronti del capo dell’esecutivo di cui era ministro, sostenendo che: “Renzi voleva fare il Macron, ma si è ridotto a fare il Mastella. Non ho nessun contatto con lui”.

Quanto può valere nei sondaggi
Nell’intervista rilasciata al quotidiano torinese Matteo Renzi non ha risparmiato parole al veleno nei confronti degli alleati di governo del Partito Democratico e Movimento 5 Stelle: “Se volete forzare sulla legge elettorale fate pure, ma senza il nostro voto. Se vanno sul proporzionale Italia Viva ha tutto l’interesse. A me della soglia non importa nulla”. Continua il senatore: “Un agglomerato in cui coinvolgere Forza Italia, +Europa e Azione avrebbe un bacino potenziale di voti di circa il 15%. Si potrebbe aprire uno spazio rilevante per un’area di riformismo moderato”. Una previsione, quella dell’ex premier, che viene confermata dagli ultimi sondaggi. Secondo questi, inoltre, solo Berlusconi riuscirebbe a raggiungere la soglia di sbarramento del 5%.

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