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Ex Ilva alla paralisi per i troppi debiti e mancanza di un piano industriale

Novi Ligure – Il calvario dell’Ilva non è ancora finito e in molti temono che quando finirà per il gruppo siderurgico più grande d’Europa sarà la fine. Già oggi è al collasso con tagli sul personale effettuati e che continueranno, blocco delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e nessuna certezza sul futuro. A Taranto oggi si ferma il reparto Produzione lamiere, lunedì il Laminatoio a freddo. Lo sciopero di Fim, Fiom e Uilm è solo l’inizio di una serie di mobilitazioni anche a Novi ligure. Nelle ultime ore è arrivata la notizia dello stop del Treno lamiere a partire dall’11 settembre. La trattativa tra Governo e ArcelorMittal sembra arenata mentre i sindacati continuano a rivendicare un piano industriale che non c’è. E poi la sicurezza che per ora non è garantita. Quello che preoccupa di più è che l’azienda si muove senza consultare i sindacati, in modo unilaterale, come sull’organizzazione del lavoro e l’organico tecnologico che è il motivo dello sciopero. Tutto ciò mentre le ditte d’appalto avanzano pagamenti di fatture scadute per milioni di euro.

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