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Il pensiero politico di Cavour surclassa quello dei politici di oggi che non hanno nessuna visione strategica e vogliono tutti in bicicletta e in corriera

di Louis Cyphre – Mentre quei fenomeni della Giunta Cirio pensano a sostituire la ferrovia Asti Cuneo con una pista ciclabile, il pensiero va a Camillo Benso conte di Cavour che quella ferrovia aveva inaugurato, così come aveva inaugurato la Torino-Alessandria-Genova che compie in questi mesi i 170 anni di vita. Quasi due secoli fa il grande statista aveva compreso l’importanza dei trasporti per lo sviluppo economico della nazione, che allora era il Regno di Sardegna, ed aveva investito ingenti somme nella realizzazione di molte ferrovie in Piemonte e in Liguria. Ma ora, per volere di qualche assessore che dovrebbe fare l’usciere in qualche sottoscala di qualche palazzo di periferia, ha pensato che sarebbe buona cosa andare in bicicletta. Non solo, ma sembra che lo stesso abbia detto pubblicamente che per trasferirsi da Cuneo a Torino o nel Monferrato ci sono le corriere.
Tuttavia in Piemonte non siamo proprio tutti bogianen e in molti rivendicano il diritto di beneficiare del treno per spostarsi velocemente e a basso costo, che piova o ci sia il sole. A questo proposito un centinaio di cittadini, tra studenti delle superiori e personale della scuola che rischia di restare senza servizio per Bra, hanno convinto il sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro e quello di Bra Gianni Fogliato ad incontrare l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi. I due sindaci hanno fatto presente che la linea ferroviaria tra i due Comuni, prima della sospensione causa Covid, contava 30 collegamenti al giorno. L’assessore invece di ripristinare la linea ferroviaria ha deciso di attivare ben 12 corse di autobus a gasolio, inquinanti, poco sicuri e meno puntuali. Insomma, in Piemonte, invece di andare avanti si va indietro. Prima si propongono le biciclette poi ci si accorge che, per il fatto che con 35 gradi all’ombra, sotto la pioggia o con dieci gradi sottozero la biciletta non è il massimo, pur di non riattivare il servizio dei treni si opta per le sbuffanti, costose e inquinanti corriere a gasolio. E l’assessore ha deciso che il servizio partirà lunedì per cui nella Granda, mentre a Levaldigi si fanno partire i Jet per la Germania, a Carmagnola si viaggia in corriera. Naturalmente il progetto fa acqua da tutte le parti in quanto, a parte la scelta del trasporto su gomma che è superato dai tempi, resta l’incognita dei distanziamenti in quanto da lunedì riprendono le scuole e su bus e treni del Piemonte si viaggerà con capienza all’80 per cento.
E se non si capisce bene cosa stiano facendo a Cuneo e dintorni, in provincia di Alessandria i treni fermano di nuovo nelle stazioni di Arquata Scrivia e Tortona. Le due fermate, sulla linea Genova-Milano, erano state sospese negli scorsi week end a causa della disomogeneità tra le Regioni rispetto alle regole di carico dei mezzi, 100% in Liguria e Lombardia e 50% in Piemonte. Il ripristino, spiegano dalla Regione, è stato possibile grazie all’applicazione dell’ultimo Dpcm (?) che supera la questione delle differenziazioni di carico dei treni tra Piemonte, Liguria e Lombardia e riporta così le fermate nel Basso Piemonte. Le nuove disposizioni chiariscono infatti che tutti i mezzi di trasporto pubblico devono seguire l’indicazione dell’80% del carico consentito dalla carta di circolazione del mezzo, indistintamente dalla Regione che attraversano. Le aziende di trasporto si stanno quindi progressivamente adeguando alla norma con conseguente miglioramento della situazione per i tanti passeggeri costretti, nei giorni scorsi, a scendere in altre stazioni, in Liguria o in Lombardia, e quindi trovare mezzi alternativi per poter tornare a casa. Resta il problema della Alessandria – Casale – Chivasso che perde altre dieci corse da Alessandria e otto da Chivasso. Una di queste, quella in partenza da Alessandria alle 19:35, serviva a molti pendolari che uscivano dopo le 18:30 dal lavoro per tornare a Casale e Chivasso. Per fortuna c’è un autobus dell’Autostradale (l’ex Arfea) che parte da Alessandria alle 19:20, ma durerà solo più qualche giorno per l’orario estivo. Resta il fatto che, nonostante vi sia un’unica tratta tra Alessandria, Casale e Chivasso, si tagliano altre corse, fino a che non sarà in vigore l’orario estivo. Ciò nonostante che, solo a Casale, vi siano circa 3.000 pendolari fra studenti e lavoratori. Ma come si fa ad amministrare la Cosa Pubblica in questo modo?

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