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Da Nursing UP: altri due casi di infermieri contagiati in Campania

Dopo il Cardarelli e il San Leonardo di Castellamare, situazione preoccupante anche al San Giovanni Bosco. E torna pure l’incubo mascherine: all’ospedale del mare la denuncia di alcuni infermieri: strumenti di protezione con il contagocce.
Il Presidente del Sindacato Infermieri Italiani Antonio De Palma: “Non possiamo prendere sotto gamba quanto sta accadendo a Napoli e provincia nella sanità pubblica. 18 casi ufficiali in pochi giorni sono un dato preoccupante. Nessuno di noi vuole creare inutili allarmismi, ma la Regione Campania, potenzialmente più debole, non può e non deve diventare la nuova Lombardia. Solo un’accurata azione strategica tra datori di lavoro e sindacati può permettere di sopperire almeno in parte alle carenze strutturali del sistema per affrontare al meglio l’emergenza, evitando di lasciare in balìa della tempesta i nostri infermieri impegnati al fronte”.
18 casi ufficiali di infermieri contagiati in meno di un mese negli ospedali della Campania. Non siamo certo ai dati allarmanti di marzo, ma siamo di fronte certamente a un costante crescendo dei casi di covid-19 tra i nostri operatori sanitari.
“I nostri referenti regionali – dice Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up – ci informano che dopo gli episodi del Cardarelli e del San Leonardo di Castellammare, si è aggiunto alla lista nelle ultime ore anche il San Giovanni Bosco con il caso di due infermieri infettati, uno in servizio al pronto soccorso, l’altro in psichiatria. Ci dicono anche che – continua De Palma – per sicurezza, come da prassi, i reparti sono stati momentaneamente chiusi. In cima alla lista c’è sempre il Cardarelli, con 11 infermieri contagiati, nello specifico quattro del pronto soccorso, quattro del 118 in servizio all’autoparco e altri tre tra Medicina 2 e Medicina 3. Preoccupa anche il San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove si segnalano due contagiati nella centrale operativa del 118 e ancora sei tra infermieri e medici di altri reparti del San Leonardo. Sale la tensione soprattutto tra gli operatori sanitari che gestiscono le emergenze sulle ambulanze e nella centrale operativa, dove si lavora tutti in uno stesso stanzone e mancano alcune misure di protezione. Preoccupazione anche in altri reparti in cui i nostri referenti ci segnalano la presenza di tre operatori positivi al reparto di nefrologia, uno a otorino e due a chirurgia.
Registriamo anche le sentite proteste dei colleghi dell’Ospedale del Mare, dove per ora non ci sono casi di infermieri contagiati ma cresce la tensione: in tal senso ci arrivano lamentele in merito alla dotazione dei dispositivi di protezione individuale per il personale. Il Nursing Up a tal riguardo raccoglie la denuncia di due infermieri: “Lavoriamo con le mascherine chirurgiche che ci proteggono poco, soprattutto quando siamo in contatto con pazienti che fanno ossigeno-terapia. Siamo preoccupati. Necessitiamo di mascherine Fpp2 o Fpp3, che vengono date con il contagocce. Inoltre nel pronto soccorso dell’ospedale non sempre vengono rispettati i distanziamenti. Siamo preoccupati per quello che potrebbe accadere non appena inizierà a diffondersi l’influenza. La situazione potrebbe degenerare con un numero maggiore di accessi in pronto soccorso”.
Il Presidente De Palma invita il numero uno della Regione De Luca, di concerto con le Asl locali, ad attuare una strategia mirata di screening, di concerto con i sindacati, che non vanno estromessi dal dialogo e dal coinvolgimento nelle delicate scelte organizzative che serviranno a fronteggiare con forza il crescere dell’emergenza.

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