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Gli industriali italiani in coda col cappello in mano al cospetto di Conte in attesa della “Patrimoniale”

L’ultima cosa che dovevamo fare era quella di indebitarci in euro con le banche straniere, e l’abbiamo fatto. Col Recovery Fund e col Mes non abbiamo preso dei salvagenti ma dei rasoi ai quali ci stiamo aggrappando per non annegare. Gli interessi schiacceranno la nostra economia e, per pagare i debiti, approveranno la temuta Patrimoniale. Insieme al dottor Marcotti, al quale come sempre “rubiamo” un video, siamo pessimisti. L’unica cosa che si può fare è mandare a casa questo governo di ignoranti, presuntuosi, prepotenti che si pavoneggiano appena possono, presenziando a conferenze varie, inutili quanto pericolose come quella di Confindustria che ha visto nel parterre tutto il mainstream italiano al quale – e ci dispiace molto davvero – si è aggiunta Giorgia Meloni. Non doveva farlo. Qualcuno voleva darle il voto ma dopo questa comparsata non glielo dà più. Infatti c’era mezzo governo all’Auditorium Parco della Musica, per la prima Assemblea di Confindustria dell’era Covid. Un titolo forte, per l’occasione: il Coraggio del futuro. In platea, oltre a Giorgia Meloni, il premier Giuseppe Conte, i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri, dello Sviluppo Stefano Patuanelli, dei Trasporti Paola De Micheli, degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Agricoltura Teresa Bellanova, unitamente all’ex premier Mario Monti e al sindaco di Roma, Virginia Raggi, ma anche al leader del Pd Nicola Zingaretti, al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, all’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo, e al ceo di Leonardo Alessandro Profumo. Sul palco, da solo, il presidente Carlo Bonomi, alla sua prima assise.

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