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Da Comitato “10 Febbraio”: risposta alle affermazioni dell’assessore comunale Perrone e presenta una petizione al Comune di Altamura

Merlino (C10F): “Gli esuli fuggirono a causa delle violenze del regime dittatoriale comunista jugoslavo, non vennero in vacanza e non furono ospitati in alberghi a cinque stelle”

Il 7 ottobre scorso, durante il Consiglio Comunale di Altamura, si è discusso del perché, dopo ben 14 mesi, non fosse stato dato alcun riscontro alla richiesta del Comitato 10 Febbraio di realizzare una targa da apporre all’esterno del Campo 65, in memoria degli Esuli giuliano- dalmati che vi abitarono, in condizioni di estremo disagio, dopo il 1950.
L’assessore Perrone ha da prima esibito “un bozzetto” di un cartellone che verrà posto all’interno del campo, in cui, in meno di metà riga, viene citata la presenza degli Esuli senza neanche fare riferimento ai numeri dell’esodo. Stiamo parlando di 350.000 persone costrette ad abbandonare le loro case ed essere esuli in Patria. 
Lo stesso assessore, nel ripercorrere l’intera storia del campo e soffermandosi sulla presenza degli esuli in loco, ha sostenuto che “è tutto da dimostrare che quelle popolazioni sono arrivate qui a causa di quel fenomeno (le foibe) che è precedente al periodo di cui stiamo parlando”.
“Purtroppo, l’Assessore ignora che furono 109 i Campi Profughi  in tutta Italia, attivi in alcuni casi fino agli anni sessanta – dichiara il Presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Emanuele Merlino – in questi luoghi, ex fabbriche, ex campi di prigionia, ex caserme e non alberghi a cinque stelle, vissero persone che avevano perso tutto a causa dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Terre che avevano dovuto abbandonare per le violenze titine, le sparizioni di persone, gli infoibamenti, e per rimanere italiani in Italia dopo la cessione alla Jugoslavia.
Non vennero ad Altamura in villeggiatura – prosegue Merlino – ma perché non avevano altro posto dove andare. Non erano sbandati, migranti economici o naufraghi volontari, ma italiani vittime di un regime dittatoriale comunista, feroce e criminale.
Nei giorni scorsi, 250 abitanti di Altamura e personalità della politica e del mondo degli Esuli, hanno sottoscritto una petizione, consegnata al protocollo comunale, per chiedere a gran voce l’autorizzazione all’apposizione della targa da noi richiesta.
Condividiamo pienamente l’idea dell’amministrazione di ricordare tutta la storia con apposita cartellonistica, ma non concepiamo quale sia il motivo ostativo che impedisca a questa amministrazione comunale di replicare a una semplice richiesta di apposizione di una targa realizzata e sottoscritta da un’associazione.
Una targa che sarebbe un elemento in più per rimarcare, in maniera dettagliata e sentita il dramma dell’Esodo, sulla scorta del dettato della legge statale 92/2004 e che, come già in tantissime città d’Italia, non potrebbe che essere motivo di orgoglio per la pubblica amministrazione.
Alla luce delle affermazioni dell’assessore – conclude Merlino – ribadiamo la necessità di installare la targa al Campo Profughi di Altamura, anche a nostre spese, affinché tutti ricordino le violenze comuniste slave contro gli italiani, la vergogna delle foibe e il dramma dell’esodo”.

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