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Biometano a Valmadonna: perché l’assessore all’ambiente Paolo Borasio non prende posizione e lascia fare ai tecnici del Comune?

Alessandria (Max Corradi) – Ieri i rappresentanti del comitato spontaneo “No-Biogas a Valmadonna” sono stati ricevuti a Palazzo Rosso. A spiegare loro quello che sta succedendo c’erano i tecnici del Comune e l’assessore all’Ambiente Paolo Borasio che si è smarcato dicendo che in questo caso la politica conta fino a un certo punto perché non può interferire col parere degli esperti. Si tratta di sapere, però, a chi si riferisce perché se sono i tecnici del Comune di Alessandria, si sa che la loto risposta è da sempre favorevole all’impianto che dovrebbe produrre biometano nel sobborgo di Valmadonna, per cui sarebbe meglio, nel rispetto di quella verità alla quale tende per sua stessa ammissione l’assessore Borasio, interpellare qualcun altro. Ma il problema è che la proposta dei rappresentanti del comitato di interpellare tecnici scelti da loro è stata bocciata. Perché? Cosa temono a Palazzo Rosso? C’è qualcosa da nascondere? Borasio tenta la mediazione: “Si deve trovare una motivazione che possa far pendere la bilancia dalla loro parte. Noi come politici siamo disponibili a un incontro coi loro periti, per analizzare i documenti”. A questo punto l’avvocato Borasio sembra scaricare la patata bollente alla Provincia per il fatto che, se sono eseguiti lavori di allargamento e potenziamento delle strade, la competenza è solo sua. Ma c’è un altro aspetto che non è chiaro. C’è da chiedersi infatti come mai al quartiere Cristo abbiano realizzato il teleriscaldamento alimentato col metano di Snam, invece di realizzare un impianto di produzione di biometano ottenendo il doppio risultato, alimentare il teleriscaldamento smaltendo la spazzatura. Là avrebbe un senso, ma qua, a Valmadonna, non sembra proprio.

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