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Da Cgil, Cisl, Uil: niente ricovero obbligatorio per le donne che vogliono abortire entro le 9 settimane gestazionali

Le Organizzazioni Sindacali CGIL e UIL di Alessandria, a seguito della notizia della ricomparsa dell’ordine del giorno sulla pillola abortiva RU486 nel Consiglio Comunale di Alessandria di oggi 17 febbraio 2021, esprimono la propria totale contrarietà alla circolare della Regione Piemonte, che obbliga al ricovero ospedaliero le donne che vorranno sottoporsi ad aborto farmacologico tramite la pillola Ru846 e che tale ordine del giorno sostiene pienamente. Questa circolare è in pieno contrasto con la disposizione del Consiglio Superiore di Sanità che in data 4 agosto 2020 ha espresso parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni, ovvero 9 settimane compiute di età gestazionale. Questo deve avvenire nelle strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nei consultori oppure in regime di day hospital.
CGIL e UIL di Alessandria ribadiscono la totale validità della legge 194 del 1978 e ne richiedono l’applicazione nel rispetto dell’inalienabile diritto all’autodeterminazione e alla libera scelta delle donne.
In un periodo come quello attuale, caratterizzato dall’emergenza economica e dalla crisi pandemica, è inaccettabile che il Consiglio Comunale di Alessandria si immagini una discussione su come limitare l’accesso delle donne ad un diritto previsto dalla legge. Oggi più che mai è invece necessario rafforzare tale diritto ed estendere la facoltà di esercitarlo in un numero sempre maggiore di strutture, destinando le risorse in questa direzione.
Qualora tale discussione prosegua nel Consiglio Comunale, CGIL e UIL di Alessandria adotteranno tutti gli strumenti per la tutela dei diritti delle Donne e contro questo ennesimo attacco alla libertà.

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