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Nuovo Decreto Covid, spunta la bozza di testo: le regole dal 7 al 30 aprile

Roma (Fiammetta Rubini di Money) – Draghi verso la firma del nuovo decreto Covid che regolerà le norme anti-contagio da dopo Pasqua al 30 aprile. Oggi alle 17.30 si riunisce il Consiglio dei ministri per fare il punto sulle misure in arrivo, ma intanto la bozza del testo sta già circolando online. L’approvazione definitiva è attesa entro venerdì 2 aprile. Il provvedimento entrerà in vigore il 7 aprile, alla scadenza degli attuali Dpcm e Dl. Spostamenti, scuole, zone Covid, obbligo vaccinale e scudo penale per i medici ma anche concorsi pubblici: ecco le novità contenute nel decreto in arrivo.

  • Niente zone gialle
    • La bozza di testo del nuovo decreto Covid di aprile conferma quanto anticipato dal Governo: dal 7 al 30 aprile non ci saranno zone gialle, e l’Italia resterà suddivisa in zone rosse e arancioni.
    • I governatori potranno instaurare la zona rossa automatica nei territori con incidenza settimanale di 250 casi ogni 100.000 abitanti e dove la circolazione delle varianti è tale da rappresentare un grave rischio per la popolazione. Nessuna novità, su questo fronte, rispetto ai precedenti decreti.
  • Spostamenti tra regioni
    • Assenza di zone gialle significa spostamenti limitati al Comune anche per tutto il mese di aprile.
    • Chi è in zona rossa può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza o seconda casa, anche fuori Comune e fuori Regione.
    • Per giustificare gli spostamenti bisogna esibire l’autocertificazione. In zona arancione si può uscire nel proprio Comune, tra le ore 5:00 e le 22:00, anche verso altre abitazioni private abitate.
    • Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti soltanto per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
    • È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione, ma solo in compagnia del proprio nucleo familiare.
    • Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti in zona arancione, sono permesse una sola volta al giorno, verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5:00 e le 22:00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
    • A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
  • Scuole in zona rossa e arancione
    Dopo Pasqua nelle zone rosse potranno riaprire le scuole: il ritorno in classe dal 7 aprile è previsto per asili nidi, elementari e prima media. Ricordiamo che in zona arancione è già prevista la possibilità di tenere le scuole aperte anche alle superiori, con forme flessibili (50-75% in presenza), sebbene alcune Regioni abbiano deciso di seguire la linea della prudenza e stabilire la Dad al 100%.
  • Via libera ai concorsi pubblici
    “Il Cts ha acconsentito a sbloccare tutti i concorsi delle Pa bloccati dal Covid”, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
    La bozza del decreto dice che “dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni”, e che lo svolgimento delle prove deve avvenire “nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.
    Il testo finale del decreto Covid di aprile dovrebbe contenere anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso di magistratura, che si potrebbe tenere a luglio, in più sedi e con una procedura concorsuale semplificata. Tempistiche e modalità saranno definite con un successivo decreto ministeriale.
  • Obbligo vaccino per i sanitari e scudo penale
    Novità per il personale sanitario nel nuovo decreto: previsto nella bozza lo scudo penale per il personale medico che somministra le dosi: tranne nei casi di colpa grave, è esclusa la punibilità per omicidio colposo e lesioni personali colpose “verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV -2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del Piano nazionale.
    Al vaglio l’introduzione dell’obbligatorietà del vaccino anti-Covid per medici, infermieri, personale sanitario e farmacisti a contatto con il pubblico. Stando alla bozza, avranno l’obbligo di vaccinarsi “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. Il vaccino sarà requisito essenziale per l’esercizio della professione, e per chi lo rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”, o sospensione dall’attività senza retribuzione.
    In attesa di una decisione unanime, restano diversi nodi da sciogliere.
  • Viaggi all’estero
    Dopo le polemiche sul paradosso contenuto nel Dpcm 2 marzo che fino al 6 aprile consente i viaggi all’estero per turismo ma non gli spostamenti tra regioni, Speranza ha firmato d’urgenza un’ordinanza che impone l’obbligo di quarantena di 5 giorni al rientro dagli Stati membri Ue e tampone alla fine della quarantena. Questa misura è valida per le vacanze di Pasqua, fino al 6 aprile, ma non si esclude che il nuovo decreto non confermi la stretta fino a fine mese o al 3 maggio, così da disincentivare le prenotazioni di viaggi oltreconfine nel weekend del 1° maggio.
  • Parrucchieri, barbieri e centri estetici
    Al vaglio la possibilità di riaprire saloni di parrucchieri, barbieri e centri estetici in zona rossa dopo il 6 aprile, almeno nei giorni feriali.
  • Palestre, piscine, teatri, cinema e musei
    • Nessuna novità invece, almeno per il momento, per quanto riguarda palestre e piscine.
    • Slittata anche la riapertura di cinema e teatri, inizialmente prevista dal 27 marzo. Chiusi anche i musei, la cui apertura era stata ammessa solo in zona gialla.
      “Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso”, ha detto Draghi, preludendo la possibilità che ci potrebbero essere allentamenti in corso d’opera in base ai numeri dell’emergenza che potrebbero cambiare di settimana in settimana.
    • Per medici, operatori sanitari e farmacisti sarà introdotto l’obbligo di vaccinazione contro il Covid. La misura è stata inserita nel nuovo decreto Covid, in cui saranno indicati i provvedimenti nei confronti del personale che non ha voluto sottoporsi all’iniezione.
    • Il vaccino contro il Covid “sarà obbligatorio per il personale sanitario e per i farmacisti. Già nel corso della conferenza stampa, indetta venerdì 26 marzo, il premier Draghi, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, si è espresso con parole dure, affermando che non è accettabile che medici e infermieri che hanno deciso di non vaccinarsi siano a contatto con le persone malate.
    • La conferma è arrivata con la bozza del nuovo Decreto Covid, che indica sanzioni e provvedimenti cui andranno incontro gli individui delle categorie della sanità che si rifiutano di sottoporsi a vaccinazione anti-coronavirus.
    • Innanzitutto, stando a quanto si legge nella bozza, rispetto a quanto precedentemente ipotizzato, l’obbligo di vaccinazione è stato esteso ai farmacisti. Il motivo, probabilmente, è che il personale delle farmacie dovrebbe essere presto coinvolto nella somministrazione delle dosi.
    • Oltre a quest’obbligo, nel decreto sarà previsto anche lo scudo penale per i vaccinatori.
  • Vaccino obbligatorio per il personale sanitario in arrivo
    • Stando alla bozza del nuovo Dl, atteso nel pomeriggio sul tavolo del governo, è stato inserito anche l’obbligo della vaccinazione per il personale sanitario.
      Il provvedimento ha l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e prevede l’obbligo vaccinale per coloro che svolgono “professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”.
    • Entro cinque giorni dall’entrata in vigore del decreto, tutti gli ordini professionali territoriali e i datori di lavoro interessati devono trasmettere l’elenco degli iscritti. Entro 10 giorni dalla ricezione delle liste, Regioni e Province devono verificare chi di loro non ha ricevuto la vaccinazione, e segnalarlo all’azienda sanitaria locale.
    • Quest’ultima, a sua volta, invita i soggetti a presentare entro 5 giorni prova di avvenuta vaccinazione o la richiesta di essere sottoposti alla somministrazione stessa. In alternativa, i soggetti spiegano perché non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione.
  • Obbligo vaccinale per medici, farmacisti e infermieri, le sanzioni per chi rifiuta
    • Quanto alle sanzioni secondo la bozza del decreto gli medici e operatori che rifiutano il vaccino anti Covid possono andare incontro a una sospensione dello stipendio per un periodo di tempo congruo con l’andamento della pandemia. Solo nel caso di una vaccinazione di massa o di un calo significativo della diffusione del virus si potrebbe pensare di revocare la sanzione.
    • Il datore di lavoro, innanzitutto, deve affidare al soggetto mansioni diverse, anche inferiori, con corrispondente trattamento salariale. Se ciò non è possibile, allora si provvede alla sospensione dello stipendio.
    • La vaccinazione non è obbligatoria solo per coloro che andrebbero incontro a un “reale pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestato dal medico di medicina generale”.

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