Press "Enter" to skip to content

Situazione esplosiva al carcere di Quarto d’Asti con nuovi focolai Covid e detenuti ormai vicini alla rivolta

Quarto d’Asti – Tensioni sempre maggiori nel carcere di massima sicurezza di Quarto d’Asti, in isolamento sanificato. Una decina di giorni fa già tirava una brutta aria tanto che tutti i sindacati di polizia penitenziaria, in un comunicato congiunto, avevano lanciato un appello accorato al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria affinché disponesse l’invio di squadre del reparto speciale GOM (Gruppo Operativo Mobile) al carcere di Quarto.
Adesso la situazione è peggiorata dato che, oltre ai positivi, si sono aggiunti problemi di isolamento con proteste dei detenuti che si rifiutano di tornare nelle celle, dormono nei corridoi e sfidano gli agenti. Il personale è stremato: sopra la divisa e per turni estenuanti i poliziotti devono indossare le tute di protezione.
“Da una parte la loro stanchezza – ha spiegato Paola Ferlauto, garante dei detenuti di Asti – dall’altra il forte nervosismo serpeggiante fra i detenuti per la sospensione di tutte le attività di socialità a causa della pandemia. Per limitare le occasioni di contagio, i detenuti passano le giornate fra la cella e qualche ora nei corridoi delle sezioni. Sospesi anche i colloqui di persona, sono consentite solo videochiamate per parlare con avvocati e famigliari”. A questo si aggiunge il secondo focolaio Covid registrato due giorni fa con l’esecuzione dei tamponi molecolari in cui dei 51 detenuti contagiati del primo focolaio ne sono rimasti positivi ancora 7 cui si sono aggiunti i 25 che non avevano aderito alla campagna di vaccinazione e hanno preso il virus.

Comments are closed.