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Le Terme di Acqui ritardano la riapertura

Acqui Terme – Ancora ritardi per quanto concerne la riapertura delle Terme di Acqui. Gli
stabilimenti di via XX Settembre non riapriranno, infatti, il 3 maggio, come era stato annunciato peraltro anche sulla loro pagina Facebook. Una notizia che molti si aspettavano come, ad esempio, Marco Pincetti, vice presidente degli albergatori acquesi: “A dirla tutta, non siamo contrari perché, col quadro che c’è, non avrebbe senso riaprire per nessuno, con poche prenotazioni e più spese che guadagni. Ma a inizio giugno si deve ripartire, salvo cause inderogabili per la pandemia.”
Alla commissione convocata dal Comune per fare il punto della situazione, alla domanda non è arrivata risposta. Chi avrebbe potuto darla – le Terme, appunto, che dal 2016 sono in mano ai privati della Finsystems srl per oltre l’80% – non si è presentato.
“La loro assenza non è un bel segnale – sottolinea il sindaco, Lorenzo Lucchini – l’incontro era convocato per avere informazioni sui tempi di riapertura degli stabilimenti e delle piscine di zona Bagni. Sappiamo che proprio la riapertura degli stabilimenti termali è stata rimandata ai primi di giugno, ma i timori e le preoccupazioni di proprietari e gestori degli hotel per un possibile, ulteriore posticipo sono le nostre”.
Voci di corridoio indicano il 7 giugno come data di riattivazione degli impianti, o al massimo la metà del mese anche se la notizia che l’azienda avrebbe chiesto di prolungare la cassa integrazione per i lavoratori fino al 26 giugno fa preoccupare, e non poco, gli albergatori.
“Perdere tutto il mese di giugno sarebbe insostenibile. Su questo e altro avremmo voluto il confronto con le Terme che, di nuovo, hanno disertato un incontro dedicato non solo a noi ma a loro. È grave e spiacevole”.
Sulla stessa lunghezza Carlo De Lorenzi, consigliere comunale di minoranza (Pd) e componente della commissione: “Le Terme dimenticano di gestire un bene pubblico, l’acqua, e a questo punto voglio sapere quali contributi, in questi anni, abbiano ricevuto da Stato e Comune. Non ci si comporta così. Massima solidarietà ai lavoratori e al comparto”.
Gli albergatori sollecitano l’azienda a ragionare sulla riapertura del Lago delle Sorgenti, la Spa da cui dipende il mercato del benessere, e lanciano l’idea di un bonus per le cure di supporto ai malati Covid del Piemonte, che incentivi il soggiorno curativo in strutture e stabilimenti di Acqui. La proposta potrà essere discussa meglio nel nuovo incontro che la commissione, con l’assessore regionale Marco Protopapa, sta organizzando coi colleghi di quest’ultimo a Sanità e Turismo, Luigi Icardi e Vittoria Poggio, per sostenere settore e indotto.

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