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Ciro Grillo uno stupratore? Scende in campo Beppe Grillo, il padre, che dice: “Arrestate me”

Genova – “Sono quattro coglioni stupratori”. A dirlo è Beppe Grillo in un video postato su Facebook in cui perora la causa del figlio Ciro, accusato di aver preso parte a uno stupro di gruppo due anni fa. Un messaggio breve, di un minuto e quaranta secondi dove alza la voce e prende di mira la stampa: “Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedere perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li hanno arrestati subito? Perché si sono resi conto che non è vero niente, che non c’è stato niente perché chi è stuprato la denuncia la fa subito e non dopo otto giorni”.
E ancora: “C’è un video, passaggio per passaggio, e si vede che c’è la consensualità, che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello fuori perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori”. Quindi conclude: “Sono due anni. Se non avete arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera”.
I fatti risalgono, appunto, a due anni fa. Era l’estate del 2019, era luglio. Dopo una serata al Billionaire in Costa Smeralda, Sardegna, quattro giovani sono accusati di aver violentato una studentessa diciannovenne milanese di origine scandinava. Tra gli indagati c’à anche Ciro Grillo figlio di Beppe. Le indagini sono terminate a novembre 2020: La Procura di Tempio Pausania, competente per il territorio della Gallura, sta per tirare le file: dovrà decidere se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
Il procuratore Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani valutano tutti gli elementi: dalle testimonianze della presunta vittima e della sua amica, ai sopralluoghi nell’appartamento di Grillo in Costa Smeralda, fino alle testimonianze di varie persone informate dei fatti. Poi perizie, verifiche sui telefonini e gli interrogatori degli indagati Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Le loro testimonianze non cambiano di una virgola: le due ragazze volevano farsi scopare. Nessuna violenza sessuale.
Maliziose le foto scattate dall’amica della giovane che ha denunciato la presunta violenza da parte dei quattro ragazzi, mentre l’altra ragazza dormiva.
Tra i vari testimoni anche Parvin Tadjik, moglie di Grillo e madre di Ciro. La sera dormiva nell’appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza, ma agli inquirenti ha detto di non essersi accorta di niente.

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