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All’Ipab Lercaro di Ovada due morti per aver bevuto disinfettante credendo che fosse acqua

Ovada (Ansa) – Due anziani ospiti dell’Ipab Lercaro di Ovada sono morti dopo aver bevuto da una bottiglia di detergente, credendo fosse acqua. Il fatto, avvenuto nel marzo 2020, è stato reso noto solo oggi grazie ad un’interrogazione di Pier Sandro Cassulo, consigliere comunale di Ovada Viva: “Tempo fa – spiega – avevamo chiesto l’istituzione di una commissione speciale sulla rsa, perché i dati sui bilanci ci avevano preoccupato. Il commissario Nervi ci aveva comunicato in via riservata che tre ospiti avevano bevuto da una bottiglia di disinfettante. Uno solo si è salvato. Una famiglia si è costituita parte civile”. Sarebbe indagata una lavoratrice della struttura, l’Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) Lercaro di Ovada. “La lavoratrice – continua Cassulo – è stata sospesa, poi allontanata. C’è un’indagine della magistratura ed è stato il commissario a informarci della costituzione di parte civile da parte dei familiari di uno dei deceduti. Per noi è essenziale capire se il Comune di Ovada si costituirà parte civile nel processo”.
A questo proposito il consigliere di Ovada Viva ha presentato un’interrogazione.

Aggiornamento delle 17:09
Abbiamo telefonato al consigliere di Ovada Viva (Centrodestra) Pier Sandro Cassulo estensore dell’interrogazione che ci ha confermato quanto ha riferito l’agenzia Ansa: “La vicenda  è venuta alla luce grazia alla denuncia di un parente di una vittima. Il nuovo commissario dell’Ipab avvocato Ivana Nervi ha dato il via libera all’inchiesta che ha portato agli sviluppi di oggi”. l’Ipab di Ovada è gestita dalla cooperativa rossa Proges di Parma che nel 2015 ha rilevato la gestione della Rsa ovadese dalla Policoop, altra cooperativa rossa assorbita dalla cooperativa – rossa anche lei – Camst, colosso bolognese della distribuzione. Policoop sarebbe fallita per crediti in quanto la Casa di Riposo Lercaro di Ovada le deve ancora ben 1,4 milioni dai tempi in cui a gestirla era il ragionier Sandro Tortarolo, cioè dai primi del 2000. Policoop era una maxi cooperativa di servizi con oltre mille dipendenti e 700 soci, specializzata nei settori della ristorazione collettiva, delle pulizie e dell’assistenza. In un primo momento Camst aveva preso in affitto il ramo ristorazione di Policoop, mentre quello delle pulizie era stato fatto confluire nella nuova Policoop srl già di Camst al 100%. Successivamente la cessione a Proges.

Aggiornamento delle 19:00
Da Sky TG24
Le parole della commissaria straordinaria della struttura: “Il disinfettante – spiega l’avvocato Ivana Nervi, commissaria straordinaria dell’Ipab Lercaro, nominata due mesi dopo la tragedia – si trovava all’interno di una normale bottiglia d’acqua, proprio della marca che viene utilizzata all’interno della struttura. Una operatrice ha dato da bere ai tre ospiti, poi si è accorta che c’era qualcosa che non andava. Due sono deceduti nell’Ipab dopo essere stati ricoverati in ospedale per qualche giorno”.
La commissaria del Lercaro ha nominato un legale: “Ho incaricato un avvocato di Genova – rivela – per assisterci in questa fase delicata, non dal punto di vista penale ma dell’immagine. Sono arrivata a maggio e nessun atto era stato ancora notificato. Abbiamo saputo delle indagini perché gli operatori che lavorano all’interno della struttura venivano sentiti dalla Procura di Alessandria. Abbiamo ricevuto un mese fa una raccomandata dai famigliari di una delle due persone decedute nella quale si indicano tre soggetti: una oss, dipendente della cooperativa Proges, la cooperativa stessa e la struttura. C’è una richiesta di risarcimento danni”.
Sulla oss della cooperativa che lavora all’interno del Lercaro attualmente indagata, la commissaria Nervi precisa: “Questa persona era stata sospesa, poi allontanata. Non abbiamo detto nulla fino ad ora perché era in corso un’indagine”.

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