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Rita Rossa condannata dalla Corte dei Conti a pagare una multa di 40.000 euro

di Louis Cyphre – Anche grazie alla mancata bonifica dell’Ecolibarna (la stiamo aspettando da 45 anni) l’Italia è stata condannata dall’Unione Europea a pagare una multa da mezzo miliardo di euro. Per questo motivo la Corte dei Conti del Piemonte ha condannato a pagare 160.000 euro (divisi in parti uguali) l’ex sindaca di Alessandria (2012-2017) già vicepresidente della Provincia di Alessandria (2007-2012) e poi presidente (2014-2016) Maria Rita Rossa (nella foto con Zingaretti); l’ex segretario generale della provincia di Alessandria Alessandro Casagrande (2003-2014); il dirigente del ministero per l’Ambiente Maurizio Pernice; Annaclaudia Servillo, dirigente ministeriale responsabile della procedura di infrazione (avviata dall’Unione Europea) dal dicembre 2014 al novembre 2016. La procura contabile (guidata da Quirino Lorelli) ha lavorato un anno e mezzo per arrivare alle contestazioni a 18 funzionari pubblici, ma soltanto questi quattro sono stati ritenuti responsabili di colpa grave e condannati a pagare il danno allo Stato.

Perché la maximulta
Centouno sono le pagine di motivazione sulle quali si sono basati i giudici contabili Cinthia Pinotti (presidente), Giuseppe Mezzapesa e Walter Berruti per ricostruire la vicenda. Tutto inizia nel 2007, quando l’Ue dichiarava l’Italia inadempiente per la mancata bonifica di “un numero di discariche di cui non era neppure possibile la certa identificazione”, sintetizzano i giudici contabili. Nel dicembre 2014 l’Europa ordinava all’Italia di pagare la maxi-multa (circa mezzo miliardo di euro) quando alla Corte Europea risultava che la discarica di Serravalle Scrivia (provincia di Alessandria) fosse abusiva e non ripristinata, nonostante fosse stata inserita nel piano regionale di bonifica. In effetti il risanamento era già iniziato nella parte a sud-est e, per quanto riguarda i rifiuti più inquinanti era già stato compiuto fin dal 2010. Con tanto di collaudo.

Una disattenzione fatale
Soltanto che nessun funzionario pubblico è stato capace di far arrivare questa informazione all’Europa. Rita Rossa, vicepresidente della Provincia era già impegnata nella campagna elettorale contro il sindaco Piercarlo Fabbio, una campagna elettorale violenta senza esclusione di colpi che l’aveva impegnata allo spasimo, al punto che si è dimenticata di inviare il rapporto di bonifica di Ecolibarna alla Ue, che ha ritenuto Ecolibarna ancora da bonificare. Delle 422 discariche, soltanto 13 contenevano rifiuti pericolosi e l’Ecolibarna era l’unica del Piemonte, per cui la multa è costata 1,2 milioni di euro.

Una colpa grave
Scrivono i giudici: “Non v’è dubbio che sul contenuto delle decisioni abbia inciso la mancata e tardiva produzione di adeguata documentazione d’appoggio ed in particolare la rappresentazione chiara e completa dello stato dei luoghi e degli interventi già eseguiti”. La Corte definisce “connotate da colpa grave alcune condotte caratterizzate da sommarietà, incompletezza e contraddittorietà delle informazioni contenute nei documenti che sono stati elaborati e scambiati fra le varie istituzioni”, considerato che “era evidente la necessità primaria di assicurare tramite adeguata documentazione un quadro chiaro e completo sulla effettiva situazione della discarica di Serravalle Scrivia al fine di evitare le conseguenze pregiudizievoli che sarebbero potute derivare dalla una sentenza di condanna della Corte di Giustizia”.

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